Zagabria non taglia i fondi per la minoranza italiana

Scritto da Andrea Marsanich, «Il Piccolo», 27/02/12
lunedì 27 febbraio 2012
FIUME – Niente tagli radicali del governo di centrosinistra del premier Zoran Milanovic ai finanziamenti 2012 delle comunità nazionali minoritarie in Croazia, tra cui quella italiana. Nel bilancio statale votato venerdì scorso dal Sabor, il parlamento croato, i mezzi finanziari per le minoranze restano praticamente identici a quelli erogati l’anno scorso, con una diminuzione su base annua dello 0,4 per cento, nulla in confronto al calo che nella Finanziaria ha colpito numerose voci. Se si tiene conto della pesante crisi economica che attanaglia il Paese, i rappresentanti delle minoranze hanno di che essere soddisfatti e lo è anche il deputato connazionale al Sabor e presidente dell’ Unione Italiana, Furio Radin: «Sappiamo bene che quello del 2012 è un budget statale di crisi e così sarà purtroppo anche in futuro, anche se non sappiamo quanto a lungo durerà la recessione. Rimane dunque l’incognita ma rimane pure la constatazione che la diminuzione nei riguardi delle comunità minoritarie è trascurabile. Se consideriamo i tempi che corrono e i tagli voluti dal governo italiano, possiamo dire che il governo Milanovic ha fatto uno sforzo per le minoranze e nel contesto aggiunge che le proiezioni di bilancio per il 2013 dovrebbero garantirci mezzi pressoché invariati».
Radin ha ricordato che nel corso dell’anno ci saranno sicuramente manovre correttive di bilancio, aggiungendo che un passo avanti è stato comunque fatto ed è un buon segnale, sulla falsariga di quanto compiuto negli ultimi otto anni dai due precedenti esecutivi di centrodestra. «I governi Sanader e Kosor hanno garantito dal 2003 al 2011 un aumento dei fondi superiore al 100 per cento. Sia chiaro però che questi soldi non bastano a coprire tutte le esigenze delle minoranze, ma ci dobbiamo rendere conto della grave recessione e accontentarci». I mezzi sono pari a circa 41 milioni di kune, sui 5 milioni e 433 mila euro. Ora sarà il Consiglio per le Minoranze a decidere l’ammontare della ripartizione dei mezzi e all’uopo Radin ha rilevato di avere già raggiunto un accordo con la direzione del Consiglio. Alcune minoranze dovranno fare i conti con la flessione, altre si vedranno accordare una lievitazione, mentre quella italiana potrà disporre dell’analoga cifra dell’anno scorso. «Siamo al secondo posto, dietro ai serbi, nella classifica dei finanziamenti – ha precisato Radin – e riceviamo una corposa fetta quale riprova della nostra mole di attività, delle nostre numerose istituzioni, di un grande sistema che attesta vitalità e tenacia. Comunque lanciamo un grido di allarme verso Roma per il taglio operato nei nostri confronti. Per anni abbiamo ringraziato l’Italia per i mezzi che ci ha destinato e che sono superiori rispetto a quelli croati. Vorremmo continuarlo a farlo».