La città di Parenzo ha una lunga storia e un’architettura d’impronta bimillenaria, accanto a quella più recente, con delle splendide vedute. Di alcuni edifici si conoscono i nomi di chi li ha progettati, di altri no. Ce ne parla lo storico dell’arte e archeologo, Marino Baldini.
“Le indagini storiche, storico-artistiche spesso hanno dei fini mirati, ma alle volte succede che indagando su una cosa se ne scopra un’altra. Indagando sulla villa Festi di Montecucco presso Buie, studiando un importante architetto locale, Antonio Manzoni di Cittanova, che collaborava con i maggiori uffici architettonici istriani e triestini, ho potuto apprendere nuove cose sull’architettura istriana. Incontriamo i vari rami dei Manzoni lungo la costa istriana occidentale, ma anche al suo interno, a Dignano, Pola, Parenzo, Capodistria. Grazie a questo architetto, che alla fine del XIX secolo collaborava con i Berlam e i Pulgher, grandi architetti istriani, ho scoperto l’autore del progetto dell’albergo Riviera, oggi Palazzo, il primo hotel parentino e istriano, del 1905. Lo cercavamo senza successo trent’anni fa. Allora avevamo disposto l’Elaborato di conservazione, collocando la sua edificazione nel 1905, ma non avevamo scoperto il nome dell’architetto che l’aveva progettato”, racconta Marino Baldini.
Vogliamo svelarlo questo nome?
“Studiando il Manzoni, che ha lavorato a Cittanova su villa Rainis, alla sede dell’odierno Palazzo municipale al Mandracchio di questa cittadina e altre architetture d’entroterra, è emerso che il progetto dell’albergo Riviera è stato redatto da Franz von Krauss. Si tratta di un architetto che ha progettato i primi alberghi di Abbazia, i palazzi residenziali di Pola sulla via che porta alla stazione. Era un architetto viennese, laureatosi al locale Politecnico, come Manzoni, Berlam, Pulgher, Nobile (che lì aveva pure insegnato) e che ha avuto le prime esperienze lavorative nell’atelier viennese di Ferdinand Fellner e Hermann Helmer, i maggiori progettisti teatrali austroungarici. Hanno progettato, tra gli altri, il Teatro di Zagabria e il “Giuseppe Verdi” (oggi Ivan de Zajc, nda) di Fiume, per i quali, come nel caso di Fiume, hanno lavorato illustri pittori viennesi come Kokoschka e Klimt. Però ha lavorato molto su questi Teatri anche Napoleone Cozzi, il quale ha dipinto il Teatro di Pisino, poi bombardato e demolito, quelli di Pirano e di Zagabria. Collaborazioni queste che sono state molto importanti per il giovane Franz von Krauss. L’albergo Riviera è molto simile a Villa Münz di Pola e a diverse architetture abbaziane. Si tratta dell’unico architetto che nel passaggio tra il XIX e il XX secolo ha lavorato sulla costa occidentale istriana, su quella orientale e a Pola, all’epoca in cui la città viveva la sua maggiore prosperità”.
Franz von Krauss (1865 -1942), dopo gli studi al Politecnico di Vienna, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti dell’allora capitale asburgica. Dopi l’iniziale esperienza lavorativa con Fellner ed Elmer, ha collaborato con Alexander Graf e Josef Tölk. Dal 1913 al 1934 ha insegnato al Politecnico viennese.
Un architetto importante, dunque?
“Franz von Krauss era uno dei più importanti architetti ad aver lasciato il segno a Parenzo. Averlo potuto riconoscere con i parallelismi e confermarlo con le nozioni scritte, per essere proprio sicuri che si tratti di lui, è una gioia, Quando preparavamo l’Elaborato di conservazione per l’allora albergo Riviera, oggi Hotel Palazzo, avevamo un acquarello, firmato da von Krauss, ma la firma era parzialmente illeggibile, mancando alcune lettere. La costruzione era stata finanziata da un viennese, un certo Klein, il quale aveva affittato dal Lloyd un tratto di costa per un periodo di 99 anni, per costruire l’albergo. Laddove Klein faceva costruire qualcosa, il progettista era von Krauss. Scoprendo questo, non è stato difficile capire che il progettista dell’albergo parentino, visti anche i paralleli, era von Krauss. Ma servivano conferme. Krauss ha progettato anche un Teatro modernista a Vienna, bombardato nella Seconda guerra mondiale, Teatri in Slovacchia e in altre terre occidentali dell’allora Impero austroungarico.
Per quanto riguarda Parenzo, von Krauss si affianca agli altri grandi architetti operanti in città, come detto, Manzoni, Berlam e Pulgher, autori di edifici abitativi, del Teatro e del Palazzo comunale di Parenzo, e ad altri architetti dei palazzi principali di Pola, Capodistria e Pirano. La nostra architettura di fine Ottocento è bellissima, ma molto spesso non ne conosciamo gli autori che, come si vede, erano importanti per la storia dell’architettura e dell’urbanistica locali”.
Denis Visintin
Fonte: La Voce del Popolo – 13/09/2023