Scritto da «Il Piccolo», 12/03/14
mercoledì 12 marzo 2014
PARENZO – Quello che le istituzioni gli hanno negato è riuscito a ottenerlo con un escatomage di cui non vuole rivelare i particolari. L’oggetto del desiderio non ha valore materiale, ma affettivo sì. È la carta d’identità bilingue, anzi trilingue, con le diciture croata, inglese e italiana, alla quale secondo le norme non avrebbe diritto in quanto non appartenente alla Comunità nazionale italiana. Protagonista della vicenda è Goran Prodan, giornalista del quotidiano croato Glas Istre, da sempre amico degli italiani e sostenitore delle loro battaglie per l’affermazione dei diritti minoritari. Prodan non si è rassegnato al fatto che nella sua Parenzo in cui vige il bilinguismo ufficiale, non vengano più rilasciate le carte d’identità bilingui ai non italiani, come invece avveniva fino a qualche tempo fa. All’epoca il criterio base per la loro assegnazione era il bilinguismo del territorio, ora invece si tiene conto dell’appartenenza nazionale del singolo. Alla richiesta di spiegazioni i ministeri degli Interni e dell’amministrazione gli hanno risposto che al documento bilingue hanno diritto solo i cittadini di nazionalità italiana. Ha poi riformulato la richiesta dicendo di essere di nazionalita istriana, per cui come tale è portatore anche di lingua e cultura italiana.
Gli hanno risposto che gli istriani come categoria etnica ufficialmente non esistono. Goran Prodan si lamenta per non aver ricevuto alcuna risposta alla richiesta di spiegazioni ne da parte del sindaco Edi Stifani„, né da parte del presidente della regione Valter Flego. Non ha atteso a lungo invece la risposta del deputato italiano al Sabor Furio Radin, al quale si è rivolto anche in qualità di presidente della Commissione parlamentare per i diritti umani e minoritari. Le disposizioni di legge – gli ha scritto Radin – le conosciamo, anche se formalmente ritengo che il diritto ai documenti bilingui debba essere esteso a tutti i cittadini che risiedono sul territorio bilingue, indipendenemente dall’appartenenza nazionale. Radin poi ricorda che questa prassi vigeva ai tempi del defunto presidente Tudjman quando a comandare nel paese era l’Hdz. Pur essendo un partito collocato a destra spiega, al lato pratico era molto più sensibile alle istanze degli Italiani rispetto ai socialdemocratici che governano ora.( p.r.)