Scritto da Silvio Maranzana, «Il Piccolo», 25/11/10
TRIESTE – Il tratto dell’Alta velocità fra Trieste e Venezia non compare. Di più, non c’è traccia di nulla che si trovi in Friuli Venezia Giulia all’interno del Contratto di programma per la gestione degli investimenti ferroviari sottoscritto tra il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana spa. È quanto emerso dall’audizione dell’amministratore delegato di Rfi, Michele Mario Elia dinanzi alla commissione Trasporti della Camera. «Per i prossimi due anni – denuncia Carlo Monai, deputato cividalese dell’Italia dei valori e componente della stessa commissione – non c’è un euro per nessuna progettazione di tratta sul territorio regionale».
Notizia pessima che giunge solo pochi giorni dopo che la Commissione europea riguardo al tratto Trieste-Divaccia, pur segnalando i ritardi pesanti e l’accoglienza fredda, ha confermato i 50,7 milioni di cofinanziamento sui 101,4 complessivamente necessari per la progettazione. Il Corridoio 5 è in realtà finanziato solo fino a Brescia e recentemente Franco Miller, delegato alle Infrastrutture della Confindustria Verona ha ipotizzato il ricorso a finanaziamenti privati, magari delle società autostradali in cambio di un allungamento delle concessioni. Lo scenario più ottimistico prevede di dover attendere almeno 10 anni per poter utilizzare i treni Alta velocità-Alta capacità fra Venezia e Trieste. A causa delle restrizioni economiche il Contratto tra ministero e Rfi prevede il definanaziamento di opere per 3 miliardi 677 miloni di euro. Tra queste anche il potenziamento dei collegamenti tra porti e rete ferroviaria che subisce un taglio di 133 milioni di euro. Il presidente dell’Autorità portuale di Trieste Claudio Boniciolli ha più volte denunciato la mancanza impegni concreti da parte di Ferrovie dello Stato che pure tramite il suo amministratore delegato Mauro Moretti aveva affermato di considerare Trieste e Genova i poli strategici per lo sviluppo del trasporto merci in Italia.
Nuove risorse finanziarie invece sono state reperite per il tratto tra Treviglio e Brescia del Corridoio 5 (per l’esattezza 565 milioni) oltre che per la nuova linea Torino-Lione (470,7 milioni). Nel corso dell’audizione dinanzi alla Commissione della Camera, l’i ngegner Michele Mario Elia ha anche affermato che «la manovra finanziaria 2010 ha previsto la riduzione definitiva delle dotazioni finanziarie di cassa iscritte per gli anni 2011 e seguenti per un importo complessivo di 922 milioni di euro. Ciò comporterà inevitabilmente, una pari riduzione delle risorse di competenze sulle opere in corso». Il tracciato della Tav in provincia di Trieste è stato recentemente ridefinito. Non passerà sotto la città come prevedeva uno studio precedente con lo sventramento dei rioni di Gretta e Roiano e un tragitto in gran parte in galleria che avrebbe lambito la Valrosandra, ma alla fine è stato scelto il percorso alto che dovrà allacciarsi e Sesana e Divaccia passando per Aurisina e Opicina. In Veneto e Friuli però c’è ancora il vuoto, anche progettuale. «Ho rimarcato all’ingegner Elia – fa rilevare l’onorevole Monai – la mancanza di impegni anche progettuali nei prossimi anni per tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia sebbene Trieste e il suo porto siano uno snodo fondamentale del Corridoio 5. Mi sono state promesse risposte scritte».