Scritto da Etleboro Italia, 03/11/10
BANJA LUKA – Frequenti e sempre più ravvicinati gli allarmi di “pacchi esplosivi” che, insieme alle minacce terroristiche provenienti da cellule ormai divenute invisibili, creano le condizioni per una perfetta strategia della tensione che si dirama in tutta Europa. Tuttavia, comprare dell’esplosivo al plastico di tipo C2 o C4 è molto semplice: bastano 150 euro per un panetto da 500-700 grammi. Questo quanto affermato da Michele Altamura, direttore dell’Osservatorio Italiano, spiegando che in circolazione c’è una grande quantità di esplosivo acquistabile in piccole partite, soprattutto nei Balcani.
«Il punto sta nel fatto che le campagne di demilitarizzazione, fatte soprattutto da contractor americani, sono avvenute senza nessun controllo, tale che è sfuggito dai depositi molto materiale esplosivo derivante dallo smantellamento di munizioni, armi e carri armati. Materiale che oggi è disseminato in tutta la regione balcanica. Oltretutto – afferma Altamura – esso è facilmente acquistabile per i terroristi, in quanto le reti criminali hanno accesso a veri e propri arsenali». Il resto lo fa internet, che mette a disposizioni strumenti per la logistica, le location e per la costruzione di ordigni artigianali – aggiunge – tanto che il terrorismo è così diventato un’attività “fai da te”. Non va dimenticato, continua, la massiccia quantità di T4 trovato in un container al porto di Gioia Tauro, proveniente, in base ad alcuni accertamenti, proprio da uno stabilimento dell’Albania, e venduto al Governo iraniano. Un commercio e traffico costante di esplosivo che si sta consumando, tra l’altro, sotto gli occhi delle missioni internazionali militari presenti nella regione.