Scritto da Mauro Manzin
Tempi duri per la Croazia. Appena finito il contenzioso con la Slovenia che aveva opposto il veto alla sua adesione all’Unione europea, ecco che a mettere nuovi ostacoli sulla strada che sta conducendo Zabagria verso Bruxelles ci pensa il Procuratore capo del Tribunale internazionale dell’Aja per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia (Tpi) Serge Brammertz. Il quale è stato categorico: «Già da molto tempo chiediamo alla Croazia la documentazione militare relativa all’operazione Tempesta (quella che nel 1995 praticamente sancì la vittoria sui serbi e che per alcune fasi della stessa si trova nelle carceri di Scheveningen, accusato di crimini di guerra, il generale Ante Gotovina ndr.) ma finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta». L’effetto di questa frase è stato immediato: Olanda, Belgio, Gran Bretagna e Finlandia hanno immediatamente bloccato la mediazione Croazia-UE per quanto concerne il non facile capitolo sulla giustizia.
Quindi per Zagabria un nuovo stop, che, secondo fonti diplomatiche di Bruxelles, potrebbe creare ritardi all’adesione ancora più gravi di quelli determinati fin qui dal veto sloveno. Dopo un’ora di colloquio serrato con i rappresentanti della commissione Esteri dell’Europarlamento il Pg Brammertz è stato chiaro: «Attendiamo dalla Croazia l’intera e veritiera documetazione militare perché – ha precisato – dobbiamo capire se durante l’operaziome tempesta l’esercito di Zagabria abbia fatto uso o meno dell’artiglieria e contro quali bersagli la stessa sia stata puntata». Le parole di Brammertz sono confermate sul piano politico dal relatore dell’Europarlamento per l’adesione della Croazia all’UE, Hannes Swoboda il quale ha ribadito le difficoltà rappresentate dalla scarsa collaborazione di Zagabria con il Tpi. Per Swoboda il problema per la Croazia è ben più grave di quello con la Slovenia. E nel documento finale espresso dalla commissione Esteri la data dell’ingresso della Croazia nell’UE non c’è.
E lo stesso Swoboda ha definito poco credibile la data del primo gennaio 2012. Certo, ha precisato, la mediazione su tutti i capitoli aperti, tra cui la giustizia, la privatizzazione e la collaborazione con il Tpi potrebbe anche concludersi entro il 2011, ma il percorso non finisce qui. Se ciò avvenisse, spiega sempre Swoboda, l’adesione potrebbe essere sottoscritta anche alla fine del 2011, ma l’adesione nel 2012 sarebbe comunque assolutamente teorica. L’accordo di adesione, infatti, dovrà essere ratificato da ciascun Parlamento degli altri Ventisette Stati membri, e un anno gli sembra un tempo molto breve perché ciò possa realisticamente avvenire. Per cui la data più credibile allo stato attuale delle cose sarebbe il primo gennaio del 2013. Sempre se tutto dovesse filare liscio come l’olio.
Fonte: «Il Piccolo», 01/02/10.