Scritto da ANSAmed, 30/04/12
LUBIANA – Il pacchetto di misure di austerità, proposto dal nuovo governo di Lubiana di centro-destra per ridurre il deficit e stabilizzare le finanze pubbliche della Slovenia, prevede anche l’abolizione di due festività ereditate dall’epoca socialista. Per «far crescere il Pil nazionale fermo o in negativo da tre anni», ha spiegato il governo , «sarà necessario abolire le giornate festive del due gennaio e del due maggio». Ancora oggi, in Slovenia, per il primo gennaio e il primo maggio si fanno due giorni di festa. La proposta del governo, in discussione in questi giorni al parlamento insieme a molte altre misure di rigore, ha suscitato un aspro dibattito. Quelli a favore dell’abolizione delle festività sostengono che si tratta di un retaggio dell’epoca socialista, quando era consuetudine avere molte festività, che però in totale non erano troppe poiché non erano permesse le festività religiose, come il Natale a la Pasqua. I sindacati, che si oppongono fortemente a qualsiasi riduzione delle festività, sostengono che «i lavoratori sloveni sono esausti e lavorano molto di più della media europea». Secondo loro il «30 per cento degli sloveni lavorano anche fino alle settanta ore alla settimana, e all’anno vengono realizzate 12 milioni di ore di straordinari, di cui una buona parte non viene pagata». Se la proposta sarà approvata entrerà in vigore dal 2013, così che la giornata libera del 2 maggio prossimo non è in discussione.