Il 14 maggio in Albania si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle amministrazioni comunali, la cui quasi totalità è attualmente guidata dal Partito Socialista del primo ministro Edi Rama.
Stando ai sondaggi, il partito di governo è favorito anche in questa tornata: epicentro della sfida elettorale è naturalmente la capitale Tirana, ma l’attenzione è rivolta anche ai risultati nella città marittima di Durazzo, principale porto del paese.
Attualmente governati da due sindaci socialisti (Erion Veliaj e Emiriana Sako ) candidati alla riconferma ed entrambi favoriti nei sondaggi, i due comuni sono stati colpiti nel 2019 da un grave terremoto che ha avuto un forte impatto e ha ridirezionato i fondi pubblici verso la ricostruzione. Nonostante le difficoltà, però, i due centri rimangono un nodo cruciale per gli investimenti in entrata in Albania, ma anche i principali generatori del PIL nazionale.
Alle prese con una diatriba politico-legale che ha spaccato il Partito Democratico (PD), l’opposizione si presenta con la coalizione “Insieme vinciamo” (che raggruppa la fazione del PD guidata dal suo leader storico Sali Berisha e il Partito della Libertà dell’ex-presidente della repubblica Ilir Meta) e il PD giuridicamente riconosciuto dalla Commissione elettorale centrale, capeggiato dall’ex-ministro della Giustizia Enkelejd Alibeaj.
Gli sfidanti per la carica di sindaco di Tirana sono sei: oltre a Veliaj sulla scheda elettorale si trovano i nomi di Belind Këlliçi (a lungo dirigente del forum giovanile democratico e candidato di “Insieme vinciamo”), Roland Bejko per il PD, Lajla Përnaska per il Partito per la Giustizia, l’Integrazione e l’Unità, Arlind Qori del neo fondato Partito “Movimento Insieme” e Marko Dajti per il Partito Fronte di Sinistra. La gara per essere eletti si gioca tra i primi due.
Nel primo decennio seguito alla caduta del comunismo, Tirana è diventata una roccaforte elettorale della destra rappresentata dal PD, che ha governato la capitale per due mandati successivi. Nel periodo 2000 – 2011 alla guida del comune sono stati invece i socialisti, guidati dall’attuale premier Edi Rama , che come primo cittadino si è concentrato soprattutto sull’allargamento degli spazi pubblici.
L’amministrazione Rama ha portato avanti progetti e migliorie urbanistiche e culturali che hanno influito su economia e occupazione, attirando sempre più persone nell’area urbana della capitale albanese. Tirana ha così sperimentato un forte boom demografico ed edilizio (entrambi ancora in corso) che ha spinto le amministrazioni comunali all’impegnativa sfida di seguirne il passo nella fornitura di servizi.
Dopo contestate elezioni, vinte dal candidato di destra Lulzim Basha (2011), i socialisti hanno riconquistato la maggioranza comunale nel 2015 con l’attuale sindaco Erjon Veliaj e si sono riconfermati nel 2019.
Affacciatosi alla vita pubblica da esponente della società civile, prima dell’elezione a primo cittadino Veliaj aveva svolto le funzioni di segretario per la gioventù e l’emigrazione del Partito Socialista e poi di ministro della Previdenza sociale e gioventù (2013 – 2015).
Il programma di Veliaj include il rifacimento del vecchio teatro nazionale (demolito tra vive proteste), del secondo stadio cittadino e del palazzetto dello sport, l’ultimazione di un grande raccordo anulare, edifici per gli studenti e la trasformazione del grande ex-mausoleo Piramide in un centro di alta tecnologia.
È prevista l’istituzione di una zona di sviluppo tecnologico ed economico (TEDA) a Kashar tramite l’attuazione di un progetto da 102,6 milioni d’euro per ospitare industrie che godranno di un regime fiscale favorevole e nel quale il Comune stima in almeno 5 mila il numero dei primi occupati.
In una città dove si stima circolino circa 200 macchine per 1000 abitanti, la riduzione dell’impatto del traffico automobilistico sulla qualità di vita urbana si è trasformata in punto d’attrito tra le piattaforme elettorali di Veliaj e Këlliçi. La metropoli è dotata di un sistema di trasporto pubblico costituito solo di autobus urbani.
Tramite finanziamenti stimati dal suo gruppo di lavoro in 16.8 milioni d’euro annuali, lo sfidante di “Insieme vinciamo” si impegna di renderlo completamente gratuito per i residenti di Tirana e di costruire un sottopassaggio nel centro città per deviarne parte del traffico dalla superficie urbana, abbinando alla proposta l’applicazione mobile informativa multiuso “TI Tirana”.
A completamento del fulcro del programma di Këlliçi ci sono l’impegno di aumentare gli spazi verdi e incentivare con sostegni finanziari i produttori agricoli comunali. Il programma di Veliaj sul trasporto punta invece alla creazione di corsie preferenziali per gli autobus e l’apertura entro il 2024 di una stazione interurbana collegata al trasporto ferroviario verso l’aeroporto internazionale di Rinas e Durazzo.
Uno studio condotto nel 2022 dalla Agenzia tedesca per la cooperazione internazionale (GIZ) valuta il costo triennale del progetto di gratuità del trasporto nella forbice al ribasso tra 91.5 e 114.1 milioni d’euro, giudicandolo una modalità non ottimale di uso dei fondi comunali. L’ente tedesco raccomanda l’ammodernamento della flotta dei bus urbani, l’aumento delle alternative per la viabilità pedonale e ciclistica e l’uso di incentivi alla mobilità pubblica rivolti alle fasce di età scolastica, giovanile e anziana.
Gli interscambi economici di Tirana sono strettamente intrecciati alla vicina Durazzo, dove il sindaco uscente Sako è sfidato solo dal candidato di “Insieme vinciamo” Igli Cara, ex-deputato e dirigente democratico a livello cittadino. Sako conta all’attivo del suo operato l’aumento di 5.7% delle imprese attive nel periodo 2019 – 2022. Il sindaco uscente punta nel suo programma di rielezione a miglioramenti nell’infrastruttura pubblica e residenziale, da abbinare alla ricostruzione post-terremoto, promette la costruzione di un parcheggio multipiano da 396 posti auto, investimenti in nuove scuole, asili nido e centri culturali per i giovani e l’attivazione di una applicazione mobile informativa.
Le proposte principali di Cara sono basate sull’impegno a diminuire le imposte comunali, crescita di finanziamenti nella spesa sociale, costruzione di nuovi mercati agricoli, incremento delle capacità dell’infrastruttura digitale e ultimazione della ricostruzione post-sisma.
Gjergji Kajana
Fonte: Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa – 03/05/2023