Scritto da Luca Perrino, «Il Piccolo», 12/06/14
giovedì 12 giugno 2014
RONCHI DEI LEGIONARI – L’idea è nell’aria ormai da mesi. Ma ora prende più corpo e in potrebbe prevedere anche un referendum popolare per arrivare al risultato finale. Come per la delibera del consiglio comunale che, nei mesi scorsi, ha cancellato la cittadinanza onoraria concessa nel 1924 a Benito Mussolini, ora si punta a rendere nullo anche il Regio Decreto che, il 2 novembre del 1925, avallò la richiesta del consiglio comunale, avanzata il 9 ottobre del 1923, di aggiungere a Ronchi la denominazione dei Legionari in omaggio all’impresa fiumana del 1919. L’associazione “Ronchi dei Partigiani”, ecco come si vorrebbe chiamare in futuro la cittadina, passa all’azione.
Dopo aver smosso le coscienze e avanzato le prime proposte attraverso gli ormai rituali social network e aver sostenuto la storica decisione del “parlamento” cittadino nel voler revocare la cittadinanza al Duce, ora guarda avanti. Come primo atto, ha messo in cantiere per sabato, nel parco delle di Selz, un convegno storico, sociale e culturale sull’impatto che hanno avuto il regime fascista e la Repubblica Italiana sulla toponomastica locale e, in particolare, contro la denominazione dei Legionari di Ronchi. «Dopo aver ottenuto la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini – sottolinea Luca Meneghesso -, adesso è il momento di mettere seriamente in discussione la denominazione dei Legionari e di tutto ciò che vi è connesso.
Si tratta di una battaglia per la dignità e per l’antifascismo che sulla nostra pagina Facebook ha visto oltre 400 adesioni di diverse personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, a sostegno della nostra iniziativa». Per analizzare e approfondire l’opera sistematica di rimozione e distorsione della storia locale a partire dai nomi dei luoghi in cui si vive, “Ronchi dei Partigiani” ha organizzato sabato alle 16.30, con l’adesione di Anpi, Aned, dell’Istituto di studi storici Gasparini, dell’associazione Jadro, del circolo Arci Curiel di San Canzian, del circolo culturale e sportivo dell’Olmo e in collaborazione con la libreria la Linea d’Ombra e la casa editrice Kappa Vu, una “Giornata della cultura resistente”. Al centro il convegno che è stato intitolato “Cos’è il nome di un nome? La toponomastica a Ronchi e nella Venezia Giulia tra imposizione e mistificazione”. Il convegno vede tra i partecipanti Maurizio Puntin (esperto di toponomastica), Alessandra Kersevan (storica e editrice), Wu Ming1 e Boris Pahor (scrittori), Marco Barone (blogger,attivista) e Piero Purini (storico).