Lo scorso 23 luglio il parlamento di Podgorica ha approvato il rimpasto di governo proposto dal primo ministro Milojko Spaji?. È nato così il quarantaquattresimo esecutivo montenegrino, il più numeroso dall’introduzione del multipartitismo, composto da ventisei ministri. Di questi due ricoprono anche la carica di vicepremier, a cui poi si aggiungono altri cinque vicepremier.
Oltre agli esponenti dei partiti che facevano parte dell’esecutivo precedente – il Movimento Europa adesso (PES), i Democratici e i partiti della minoranza albanese – nel nuovo governo sono entrati il Partito bosgnacco (BS, centro-destra) e due forze filo-serbe dell’ex Fronte democratico (DF), ossia il partito Nuova democrazia serba (NSD) e il Partito popolare democratico (DNP).
Presentando il nuovo esecutivo, il premier Spaji? ha dichiarato che si tratta di un governo di “riconciliazione storica” che, godendo del sostegno di quasi due terzi del parlamento, sarà “garante della stabilità”. […]
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