L’elegante Palazzo Bradamante prestigiosa sede della Comunità degli italiani, ha fatto da degna cornice alla presentazione di una nuova pubblicazione del Centro di Ricerche storiche di Rovigno. Stiamo parlando del 38° volume degli Atti,la collana tenuta a battesimo nella stessa cittadina nel lontano 1970. Il particolare è stato rilevato dal sindaco Klaudio Vitasovic, sempre presente agli appuntamenti culturali nell’ambito della Cni. Il volume è stato esaurientemente introdotto dal professor Fulvio Salimbeni dell’Università di Udine che si è soffermato su ognuno dei 18 contributi pubblicati. Ha iniziato con l’omaggio di Diego Redivo, alla memoria dell’illustre storico, docente e ricercatore triestino Giulio Cervani scomparso l’anno scorso, già apprezzato collaboratore del Centro rovignese. Il volume contiene contributi e saggi di Denis Visintin, Tullio Vorano, Egidio Ivetic, Marino Budicin, Miroslav Bertosa, Vesna Girardi Jurkic, Kristina Dzin, Drago Roksandic, William Klinger, Juraj Batelja, Lujo Margetic, Giovanni Radossi, Silvia Zanlorenzi, Marino Budicin, Antonio Cernecca, Rino Cigui ed Elisabetta d’Erme.
Molto appetibili i temi della pubblicazione che vanno da Nicolò Tommaseo al catastico di Albona, dal tentativo di restaurazione della Repubblica ragusea, alla nobile famiglia dei Balbi. Il comune denominatore dei vari contributi, ha sottolineato il professor Salimbeni, sono l’estremo rigore e la serietà di tutti gli studiosi e il fatto che ci troviamo di fronte a una raccolta di contributi veramente di altissimo livello che non hanno nulla di localistico. Chi li consulta legge veramente delle pagine di ricerca storica. Il centro rovignese, ha aggiunto il professor Salimbeni, non è puramente istriano o della cultura italiana ma è una prestigiosa istituzione non solo della Repubblica di Croazia ma di tutta l’Europa. Poi ha reso merito al Centro di pubblicare sempre i contributi non solo di autori italiani, ma anche croati, sloveni e questa volta anche di un inglese. Intervenendo alla presentazione, il direttore del Crs Giovanni Radossi ha fatto alcune considerazioni sulla Collana degli Atti. Mancano due volumi per arrivare al 40°, ha detto, e in molti mi hanno detto come al giorno d’oggi sia difficile trovare una rivista che abbia la forza, la serietà e la disciplina di uscire regolarmente per 40 anni pubblicando contributi in crescendo come valore e come spazio. (p.r.)