Scritto da «Il Piccolo», 13/11/09
«La Croazia e la Slovenia devono individuare soluzioni soddisfacenti per i loro problemi ancora aperti, agendo in un clima di pace». Chiaro il messaggio fatto presente da papa Benedetto XVI al presidente croato Stipe Mesic, ricevuto ieri in udienza privata dal pontefice e per la prima volta in visita ufficiale in Vaticano. Mesic ha voluto visitare la Santa Sede a poche settimane dalla fine del suo secondo e ultimo mandato (le presidenziali sono in programma in Croazia il prossimo 27 dicembre) e nell’incontro con il Papa si è parlato tra l’altro dei rapporti bilaterali tra Lubiana e Zagabria, tema gettonato in molte capitali europee. «Abbiamo convenuto – così il presidente Mesic dopo l’ udienza – che le élite politiche di Slovenia e Croazia debbano continuare le trattative per risolvere i contenziosi, facendo attenzione che le incomprensioni non vadano a incidere sui rapporti tra i due popoli, trattandosi di Stati legati da vincoli di amicizia. Sono convinto che l’ accordo di arbitrato sui confini, firmato recentemente dai premier sloveno Pahor e croato Kosor, riuscirà a dare risultati soddisfacenti ad entrambe le parti».
Ai giornalisti, Mesic ha rivelato che Benedetto XVI è interessato affinché croati e sloveni risolvano in pace i loro problemi e nel contesto ha rimarcato il recente disaccordo tra i vescovi sloveni e croati riguardante l’intesa sull’arbitrato. Il Papa e il presidente croato si sono soffermati pure sui rapporti Stato – Chiesa, sulla situazione nella Regione e sulle sfide principali che l’attendono. Oggi invece Mesic incontrerà a Roma il presidente italiano Giorgio Napolitano. È stato annunciato che l’agenda presenterà temi legati alla Regione, all’allargamento dell’Unione Europea e agli sforzi compiuti in questo senso da Zagabria. Si parlerà nuovamente dell’evolversi dei rapporti croato – sloveni e dei loro riflessi sull’Italia. Spazio sarà dedicato pure al tema delle rispettive minoranze nazionali. A proposito, Mesic sarà il primo capo dello Stato croato a visitare i connazionali che da secoli vivono nella regione del Molise.