Scritto da Franco Sodomaco, «La Voce del Popolo», 25/02/11
CITTANOVA – Il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno ha presentato a Cittanova, nella nuova sede della locale Comunità degli Italiani, le sue ultime pubblicazioni. I rappresentanti del CRS, i ricercatori e i redattori, in una sala gremita di gente, sono stati salutati dalla presidente della CI, Paola Legovich Hrobat, la quale ha sottolineato il lavoro certosino del CRS di Rovigno, esaltando l’impegno dei ricercatori e la validità dei progetti. Che sono davvero tanti. Presenti, fra gli altri, numerosi presidenti delle CI del Buiese, l’assessore alla Cultura della Regione Istriana, Vladimir Torbica, sempre molto vicino ai problemi della CNI, e rappresentanti della Città. La presentazione, preceduta da un preludio musicale del coro della scuola, ha suscitato grande interesse da parte del numeroso pubblico, soprattutto dopo l’esposizione di Giovanni Radossi, colonna portante del CRS di Rovigno, che ha parlato dell’esodo del secondo dopoguerra, della nascita del CRS ma anche della stessa Unione Italiana. I ricercatori hanno quindi illustrato i nuovi volumi dell’istituzione rovignese: il XXI tomo dei «Quaderni», il numero 17 della rivista «Ricerche Sociali», nonché i numeri 11 e 12 della collana «Etnia» (contengono il saggio di Andrea Debeljuh, Modello di formazione extrascolastica e lo studio di Aleksandro Burra L’identità minoritaria), nonché la decima edizione della collana “Documenti”, con un approfondito lavoro di Giovanni Radossi sulla storia dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume tra il 1947-1948 sulla base del ricco materiale documentaristico conservato al CRS.
I nuovi «Quaderni», rivista redatta da Orietta Moscarda Oblak, contano 462 pagine e si compongono di nove contributi di diverso contenuto, arco temporale e spessore: Kristijan Knez scrive de L’Istria nel viaggio di Charles Yriarte, Ezio Giuricin di Socialismo istriano e questione nazionale. Le idee e le concezioni sulla questione nazionale degli esponenti istriani della Sezione Italiana Adriatica del Partito Operaio Socialdemocratico d’Austria, Valentina Petaros Jeromela di Millo. Ufficio approvvigionamenti civili della Dalmazia e delle isole dalmate e curzolane (1918 – 1922), Milica Kacin Wohinc di Gorizia e Trieste nei giorni dell’interregno; Achille Rastelli è autore di uno studio- monografia militare su Pola, mentre Ferruccio Canali presenta la prima parte di Architettura e città nella Dalmazia italiana (1922-1943): Zara e il restauro del patrimonio monumentale della ‘capitale’ regionale dalmata come questione di ‘identità nazionale italiana’. E poi ancora: William Klinger affronta Josip Broz Tito (1892 – 1980), un’intervista con Geoffrey Swain, Olinto Mileta Mattiuz analizza gli spostamenti di popolazione nella Zona B del Territorio Libero di Trieste, rispettivamente degli italiani “nascosti” del Buiese (con nota demografica), e, infine, Nino Bracco propone la traduzione del libro di Elsie A. Ragusin, originaria di Neresine, dal titolo Elsie A. Ragusin, un’istroamericana ad Auschwitz.
«Ricerche sociali», di cui è caporedattore responsabile Silvano Zilli, propone uno studio di Francesco Gianci (Sulla problematica assenza di una definizione giuridica vincolante e universalmente riconosciuta di minoranza e sulle sue annesse implicazioni in diritto internazionale), interventi di Dario Saftich (Al confine tra le culture), Rita Scotti Juri? – Nada Poropat (Lo studio delle barzellette: per una competenza pragmatica interculturale), Eliana Moscarda Mirkovi? (L’“istrianità di Ester Sardoz Barlessi), Zoran Franji? e Marko Paliaga (L’influsso del marketing urbano e della creazione di un marchio-brand cittadino sullo sviluppo economico locale delle unità d’autogoverno della Repubblica di Croazia). Come già rilevato in apertura, il “pacchetto doppio” di «Etnia» offre il saggio di Andrea Debeljuh, rispettivamente quello di Aleksandro Burra, due lavori di ricerca di grande spessore; altrettanto imponente (588 pagine) e importante è l’ultimo libro della collana “Documenti”, dedicato interamente alla storia dell’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume (gennaio 1947 – maggio 1948), curato da Giovanni Radossi, con la collaborazione di Alessio e Massimo Radossi. Una pubblicazione davvero fondamentale per comprendere una parte delle complesse e travagliate vicende della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, ripercorsa in una tappa significativa. L’opera riproduce 142 documenti, accompagnandoli da note esplicative e corredandoli con un interessante apparato iconografico. I curatori hanno raccolto tutte le fonti documentarie disponibili su questo periodo, rispettivamente tutto il materiale che si è conservato fino a oggi ed è accessibile a storici e ricercatori.