Parenzo. Sicurezza al servizio del turismo

Scritto da Lara Musizza

Due importanti impegni per il ministro del Turismo, Damir Bajs, hanno contraddistinto la sua visita a Parenzo. In visita alla città istriana il ministro ha prima sottoscritto l’accordo di confinanziamento del progetto di collaborazione internazionale tra i corpi di polizia, per poi consegnare, nell’ambito di una cerimonia solenne, i contributi all’avvio programmatico dei progetti turistici istriani la cui realizzazione è stata approvata dal suo dicastero. La prima tappa dell’ospite è stata in via Ginnastica nella sede del distretto di polizia, dove a ricevere il ministro c’erano il questore istriano, Loris Kozlevac, il capo del distretto locale, Valter Opaši?, l’assessore regionale al Turismo, Ivoševi?, il direttore e il presidente dell’ente turistico, rispettivamente Tomislav Popovi? e Veljko Ostoji?, il sindaco di Parenzo, Edi Štifani? e numerosi giornalisti. Qui, come già detto, il ministro Bajs ha apposto la sua firma in calce all’accordo di confinanziamento del progetto di collaborazione poliziesca internazionale che consente la presenza di 53 agenti stranieri nelle località croate nel periodo estivo e che raccoglie consensi sempre più importanti. Il costo dell’iniziativa, lodata sia nel Paese sia all’estero, ammonta complessivamente a 1,5 milioni di kune, è finanziato nell’importo di 200mila kune dal ministero degli Interni, e con altre 200mila kune, appunto, dal ministero del Turismo.

Il progetto di collaborazione internazionale – che di anno in anno raccoglie sempre più adesioni, e che quest’anno ha visto per la prima volta l’arrivo in Croazia di funzionari dell’Interpol – punta a migliorare ulteriormente la cooperazione in atto tra i corpi di polizie consentendo al contempo una migliore comunicazione tra gli agenti e i numerosi turisti presenti nei mesi di luglio e agosto nelle località di villeggiatura croate. L’iniziativa ha preso il via, è stato ricordato ieri, nel 2006 quando giunse in Croazia un succinto gruppo di agenti ungheresi. Gli ottimi esiti dell’iniziativa fecero sì che già l’anno successivo l’invito venga esteso anche ad altri corpi di polizia. Nell’estate del 2007 giunsero così in Croazia, accanto agli ungheresi, anche due agenti francesi e otto austriaci. L’anno scorso il numero di poliziotti stranieri presenti nelle località croate toccò quota 41, anche grazie all’adesione al progetto degli agenti cechi e slovacchi. Quest’anno il numero è salito ulteriormente. Complessivamente il numero di poliziotti giunti dall’estero ammonta a 53. Nove di questi sono i funzionari dell’Interpol che sono di stanza a Fiume, a Ragusa (Dubrovnik) operano 2 francesi, nel zaratino 8 ungheresi. Gli agenti slovacchi in Croazia sono 14, quattro di questi operano sull’isola di Veglia e altrettanti a Makarska, Omiš e Traù (Trogir).

Quest’anno gli agenti stranieri operano per la prima volta anche in Istria. A Umago sono giunti in aiuto ai poliziotti locali due agenti austriaci, mentre a Parenzo operano due tedeschi. Si tratta della signora Dorte Stallboum e di Bernrd Heutschel, che si sono detti più che soddisfatti dell’esperienza adriatica che ha consentito loro di collaborazione con i turisti che hanno dimostrato di apprezzare la presenza di un loro connazionale al servizio della sicurezza, dell’informazione. Inoltre, i turisti hanno dimostrato di gradire molto il supporto offerto dai loro connazionali in divisa ai valichi di confine, nei porti e negli aeroscali. Da sottolineare che Heutschel, che parla discretamente bene il croato, ha dato prova della validità del progetto di collaborazione internazionale anche in occasione della visita del ministro Bajs. Fermatosi a conversare con alcuni turisti suoi connazionali sulla Decumanus di Parenzo ha riscontrato, infatti, un grande apprezzamento.

La presenza del ministro Bajs a Parenzo non poteva, però, passare senza una parentesi dedicata all’andamento del comparto in questa difficile stagione contraddistinta dalla crisi. «L’alta stagione è qui e, tutto sommato, non possiamo lamentarci», ha esclamato Bajs, che ha ricordato come soltanto due mesi fa i pronostici annunciavano una flessione del 25 per cento. Per fortuna così non è stato e “i buchi” già ben “saldati” a luglio, continuano a coprirsi in questo che è il mese turistico per eccellenza. Per quanto riguarda gli arrivi gli ultimi due weekend sono risultati migliori rispetto allo stesso periodo del 2008, e ciò, ha affermato Bajs, fa ben sperare. Ragioni per essere ottimisti ci sono lungo tutta la costa adriatica orientale, da Umago a Ragusa (Dubrovnik). L’Istria vive la sua stagione, l’interesse per la Dalmazia si sta risvegliando, i risultati conseguiti dagli affittacamere privati sono buoni, rispetto all’anno scorso i campeggi registrano una crescita, e gli approdi nei marina sono solidi. Rallegra, inoltre, anche il netto miglioramento che si registra nel settore alberghiero. I mercati tradizionali e precisamente la Germania, l’Austria e la Slovenia non ci hanno abbandonato, anzi si mantengono sulle stesse percentuali degli anni precedenti. Per quanto riguarda invece gli arrivi degli italiani e ancora prematuro parlarne visto che, per tradizione, nel loro caso il mese delle vacanze è agosto. Insomma, la stagione che si è aperta tra le tensioni e le difficoltà sta procedendo al meglio, e i nostri auspici si stanno concretizzando, ha detto il ministro, che ha confermato che entro il mese giungeranno ai tour operator che hanno portato in Croazia il numero di turisti pianificato gli anticipi concordati.

Dal canto suo il presidente dell’ente turistico regionale, Veljko Ostoji?, ha colto l’occasione per ricordare la proficua pluriennale collaborazione con l’amministrazione della polizia e per elogiare il progetto di collaborazione internazionale. La stagione procede per il meglio, ha detto Ostoji?. Si spera, ha aggiunto, che proceda in questa direzione. Ostoji? si è detto convinto che in futuro sarà proprio la sicurezza l’argomento chiave che inciderà sulla scelta delle località adriatiche come meta per le vacanze, e ha invitato a investire per mantenere lo status raggiunto, e anzi per migliorarlo ulteriormente. Passando a parlare di numeri Ostoji? ha detto che al momento in Istria si contano più di 200mila turisti, un numero, ha affermato, che fa ben sperare in termini di recupero della flessione registrata dal comparto, flessione che non ha risparmiato la penisola istriana.

Sul calo si è soffermato anche il direttore dell’ente turistico regionale, Tomislav Popovi?, che ha ricordato che, nei primi sette mesi dell’anno, questo ha raggiunto il del 3-4 per cento. La costante richiesta che giunge dai mercati tradizionali fa però sperare, ha concluso, in una buona chiusura della stagione. Richiesto, infine, di commentare il costante calo del numero di pernottamenti nonostante il numero da record di arrivi registrati negli ultimi due weekend il ministro Bajs ha assicurato che i controlli degli ispettorati competenti saranno puntuali perché l’obiettivo, ha ribadito, è quello di ridurre al minimo l’economia sommersa e l’illegalità che non giova a nessuno.

Fonte: «La Voce del Popolo», 12/08/09.