Nuovi governi in Slovenia e Montenegro

SLOVENIA – Cambio di rotta, Janša perde le elezioni

È stato un vero trionfo per Gibanje Svoboda (Movimento Libertà) – il partito liberal-riformista fondato nel 2021 dal tycoon isontino delle rinnovabili Robert Golob – alle elezioni politiche di ieri, 24 aprile.

Con il 34,52% dei voti Svoboda si aggiudica 41 seggi dei 90 che compongono l’Assemblea Nazionale. Il Partito Democratico Sloveno (SDS) del premier uscente nazional-conservatore Janez Janša ha invece ottenuto 27 seggi con il 22,5% dei consensi: meno rispetto al 2018, quando ottenne il 24,96%. Con questi dati, inoltre, solo altri tre partiti sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 4%: il centrodestra di Nuova Slovenia (N.Si, 6,85%), i Socialdemocratici (SD, 6,65%) e Levica (4,38%). Fuori dal Parlamento rimangono le liste liberali dei due ex premier Marjan Šarec (LMŠ, 3,72%) e Alenka Bratušek (2.6%), e due alleati di Janša:  l’estrema destra del Partito Nazionale Sloveno (SNS), scesa all’1.5%, e il cartello di centrodestra PoS, al 3.4%.

Un segnale concreto a conferma del successo del volto nuovo della scena politica slovena è certamente riscontrabile nell’affluenza, attestatasi al 69,43%%: in netta crescita rispetto al 2018, quando si fermò al 52,64%. Ed è infatti su questo dato che ha posto l’accento Golob nel suo primo comunicato stampa successivo alla chiusura dei seggi, interpretandolo come prova della voglia di cambiamento da parte degli elettori.

Come il presidente sloveno Borut Pahor ha subito rammentato, per poter ottenere il conferimento dell’incarico di primo ministro è necessaria la garanzia di una solida maggioranza in Parlamento, superiore ai 46 seggi della maggioranza assoluta. A Golob basterebbe quindi raggiungere un accordo con i soli Socialdemocratici per comporre una maggioranza di 48 deputati, a cui si potrebbero sommare i 5 eletti di Levica (Sinistra), essendo quest’ultima parte, insieme a SD, della coalizione Arco Costituzionale (KUL). Solo al termine delle consultazioni tra i partiti, che avranno luogo nei prossimi giorni, potremo sapere l’esatta composizione della nuova maggioranza di governo, ma una cosa è certa: la Slovenia ha cambiato rotta.

Daniele Tibaldi
Fonte: EastJournal – 25/04/2022

MONTENEGRO – Nuovo governo, il primo ministro è albanese

Il Montenegro ha un nuovo primo ministro. Dritan Abazovi?, 36 anni, leader di etnia albanese del movimento civico Azione Unitaria per le Riforme (URA), lo scorso 28 aprile ha ottenuto la fiducia del parlamento di Podgorica e guiderà un nuovo governo di minoranza, scongiurando per il momento lo scenario di un voto anticipato. L’esecutivo ha ottenuto il sostegno di 45 legislatori su 81, con tre voti contrari, mentre le altre formazioni che facevano parte del precedente esecutivo non hanno partecipato alla seduta.

Il nuovo governo

La fiducia al nuovo governo è stata votata da URA, dal Partito Popolare Socialista (SNP), forza filo-serba parte del precedente governo, dal Partito Democratico dei Socialisti (DPS) del presidente della Repubblica Milo Djukanovi?, dal suo alleato il Partito Socialdemocratico (SDP) e dai partiti delle minoranze bosgnacche e albanesi. La formazione di governo di Abazovi? non include il DPS, ma il partito di Djukanovi? – estromesso da decenni di potere nelle elezioni dell’agosto 2020 – appoggerà l’esecutivo esternamente.

I partiti alleati di URA nel precedente governo, la forza filo-serba del Fronte Democratico e i moderati di La Pace è la nostra Nazione hanno invece boicottato la seduta, tornando così all’opposizione. Secondo il nuovo primo ministro, il governo sara’ in carica per un solo anno, con il compito di guidare il paese fino a nuove consultazioni elettorali che si terranno probabilmente nella primavera del 2023 in concomitanza con le elezioni presidenziali.

Avvicinamento a Bruxelles e lotta alla corruzione

In totale, la nuova squadra di governo comprende 20 ministri, tra cui il nuovo ministro degli Affari Esteri Ranko Krivokapi?, ex leader dell’SDP, il nuovo ministro dell’Interno, Filip Adži?  di URA, e il nuovo ministro della Giustizia Marko Kova?, nominato da SNP. Ci sono inoltre quattro vice primi ministri scelti da Abazovi?, assegnati a URA, SNP, SDP e partito bosgnacco.

L’esecutivo guidato da Abazovi? si troverà a dover affrontare da subito questioni delicate come le sanzioni alla Russia. Una commissione parlamentare ha formalmente adottato le sanzioni dell’UE contro la Russia, ma il governo precedente non le ha ancora attuate. La maggior parte delle sanzioni che il Montenegro ha accettato includono il congelamento dei beni, il divieto di fornire fondi e il divieto di viaggio. Sono rivolti a 877 individui e 62 entità, inclusi oltre 30 oligarchi russi di alto livello.

Il nuovo governo sarà inoltre chiamato anche a garantire stabilità e a procedere verso un’accelerazione nei negoziati per l’adesione all’Unione europea. Qui il nuovo primo ministro sembra avere le idee chiare. “La salvezza per il Montenegro è diventare un membro a pieno titolo dell’Unione europea il prima possibile, così come la salvezza in questo momento è il fatto che è un membro della Nato”, ha affermato. Tra le altre priorità per il governo, sottolineate da Abazovi?, ci sono anche le riforme giudiziarie e la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.

La crisi del governo Krivokapi?

L’elezione di Abazovi? pone fine al mandato del governo del primo ministro Zdravko Krivokapi?Il vecchio esecutivo, sostenuto anche da Abazovi?, è caduto il 4 febbraio a causa dello stallo politico in cui versava a causa di una coalizione variegata e instabile. Il blocco del nuovo premier ha appoggiato una mozione di sfiducia dell’opposizione in parlamento, provocando le dimissioni di Krivokapi?Gli altri due blocchi che sostenevano quel governo – il Fronte Democratico e la Pace è la nostra nazione – hanno entrambi accusato Abazovi? di avere tradito l’esito delle elezioni dell’agosto 2020 che avevano estromesso dal potere il DPS di Djukanovi?.

Un mese dopo, il 2 marzo, il presidente Djukanovi? ha indicato al parlamento Abazovi? come nuovo primo ministro a seguito di una serie di consultazioni in cui i rappresentanti di URA e i loro alleati politici hanno assicurato il presidente di avere una maggioranza parlamentare. I negoziati per il nuovo governo sono durati più di un mese.

Il futuro

Nel nuovo esecutivo, che propone nuovamente una coalizione variegata, ad emergere sono soprattutto la nomina di un politico di etnia albanese a primo ministro di un paese a maggioranza slava e il ritorno di fatto di Milo Djukanovi? ad attore centrale della vita del paese, con l‘allontanamento delle forze filo-serbe.

Un quadro complesso dunque, come le tante sfide che attendono il governo.

Tommaso Meo
Fonte: EastJournal – 02/05/2022