In occasione del Giorno del Ricordo 2022 è stato reso fruibile online il Podcast dal titolo La lunga storia del Confine Orientale. Le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico nell’Ottocento nel Novecento.
A curare l’iniziativa è stata la Federazione delle Associazioni degli Esuli Fiumani, Giuliani e Dalmati, istituzione che riunisce in un unico ambito le diverse realtà associative della diaspora giuliano-dalmata.
Gli obiettivi principali dell’ente sono la perpetuazione dell’identità culturale e storica delle Comunità istriane, fiumane e dalmate, formatesi nella Venezia Giulia ed in Dalmazia attraverso la civiltà romano-veneta e italiana e la tutela degli interessi morali e materiali delle Comunità, dei loro discendenti e di coloro che mantengono un legame storico-culturale, sociale od ideale con l’Adriatico orientale.
La FederEsuli ha operato in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, costituita a Roma nel 1981 per lo studio del pensiero di Ugo Spirito attraverso le carte del suo Archivio e i testi della Biblioteca, acquisiti grazie alla moglie Gianna Saba. Nel corso degli anni la Fondazione si è impegnata a custodire e mantenere il carattere unitario della Biblioteca e dell’Archivio, già appartenenti ad Ugo Spirito, e di quanto ulteriormente pervenuto alla Fondazione, con il preciso scopo di valorizzare il proprio patrimonio e renderlo fruibile anche attraverso la catalogazione in rete (Servizio Bibliotecario Nazionale, Lazio ‘900). Inoltre, l’ente promuove ricerche e studi sulla storia, la filosofia, l’economia, la geografia politica e la geopolitica, la sociologia, il diritto e la politica italiane e internazionali dell’età contemporanea.
Organizzatori e protagonisti attivi del progetto sono stati il Prof.re Giuseppe de Vergottini, Presidente attuale della FederEsuli, con i professori Davide Rossi, Giuseppe Parlato e Andrea Ungari.
L’obiettivo principale è stato quello di mettere in evidenza i plurisecolari legami, al tempo politici e culturali, che legano la penisola italiana e l’altra sponda dell’Adriatico in una prospettiva di lungo periodo.
Partendo dalla contestualizzazione di questo storico legame, creatosi sin dal periodo dell’Impero romano e consolidatosi durante la lunga dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia in Istria e Dalmazia, sono state trattate le vicende dei rapporti tra la penisola italiana e l’Adriatico dal periodo del Risorgimento italiano fino al 1870, la questione confinaria al termine della Prima Guerra Mondiale la questione di Fiume e la complessa definizione del confine tra Italia e neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, fino alle complesse vicende legate alle politiche di nazionalizzazione forzata che caratterizzarono entrambi gli Stati nazionali, i cui rapporti furono ondivaghi sino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale avvennero l’invasione della Jugoslavia il 6 aprile 1941 e la spartizione del territorio tra italiani e tedeschi.
Vengono poi affrontati i temi della guerra e delle sue conseguenze come la vicenda delle foibe, dei campi di concentramento, delle fossi comuni, delle espulsioni dei tedeschi e dell’esodo giuliano-dalmata.
Infine, vengono introdotte le successive vicende diplomatiche (firma del Trattato di Pace il 10 febbraio 1947, dichiarazione Tripartita del marzo 1948, il confronto italo-jugoslavo dell’estate-autunno 1953 e, il Memorandum di Londra del 1954 con l’ultimo esodo della componente italiana) che condussero al Trattato di Osimo del 1975.
In seguito, le guerre che interessarono negli anni Novanta del XX secolo la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia e ne causarono la dissoluzione, portarono alla nascita di nuove e diverse entità statali che intrapresero nuove e diverse relazioni e scambi interstatali con lo stato italiano, mutando nuovamente lo scenario transfrontaliero del territorio dell’Alto Adriatico.
Infine, l’istituzione del Giorno del Ricordo, l’adesione di Slovenia e Croazia all’UE, l’incontro tra i Presidenti italiano e croato a Pola nel 2011 e tra i Presidenti italiano e sloveno a Trieste nel 2020 rappresentano le tappe di avvicinamento ad un Adriatico visto come un mare che unisce popoli europei e non contrappone più opposti nazionalismi.
Tali argomenti vengono affrontati come contenuti fruibili in modo spontaneo e accessibile a tutti, grazie alla scelta della loro diffusione tramite il formato podcast. Una tecnologia che permette l’ascolto di file audio tramite internet e le principali piattaforme dedicate come Spotify, Google Podcast oppure Apple Podcast, per citarne alcune. La semplicità del formato in questo caso non toglie però validità storico scientifica al progetto, poiché dietro ai contenuti e agli argomenti veicolati troviamo relatori provenienti principalmente dal background accademico. Professori, ricercatori e studiosi della materia danno infatti voce alle vicende e alle problematiche esposte precedentemente.
Ogni contenuto – realizzato grazie alla collaborazione con la società “Pensiero Visibile” – è veicolato sottoforma di episodio dove ciascuno degli autorevoli speakers affronta, in modo accurato e approfondito, una tematica scelta di cui sono state realizzate due versioni: una breve, in chiave divulgativa e didattica della lunghezza di 5 minuti circa e una più lunga con un taglio di maggior approfondimento della lunghezza di 15 minuti circa.
Tutti gli episodi, oltre che diffusi sulle principali piattaforme di ascolto podcast e seguiranno la seguente scaletta:
Il link da indicare per ascoltare questi interventi: http://anchor.fm/federesuli
L’intento principale dell’iniziativa è di avere una più ampia diffusione possibile, soprattutto tra i giovani, ma potendo accedere a contenuti di qualità.