Scritto da Erika Blecic, «La Voce in più Dalmazia», 12/04/14
sabato 12 aprile 2014
Si delinea sempre più compiutamente il progetto transnazionale sulle “Opere di difesa della Serenissima tra Quattrocento e Seicento”. L’obiettivo è quello di candidare le fortezze veneziane per l’inserimento nella World heritage list dell’Unesco. È stato il ministero italiano dei Beni culturali ad avviare l’iter per larealizzazione della proposta di inserimento nella Lista del patrimonio culturale mondiale di una serie di sistemi difensivi presenti nei territori che una volta erano sotto l’egida della Repubblica di Venezia. Si tratta di opere edificate, come rilevato, dal 15.esimo al 17.esimo secolo.
La proposta sarà presentata come un progetto comune dell’Italia, della Croazia e del Montenegro. Infatti nella lista si trovano località italiane (Bergamo, le fortificazioni di Peschiera del Garda, di Palmanova e della laguna veneziana), croate (i sistemi di difesa di Sebenico e Zara, nonché la città fortificata di Curzola) e montenegrine (le fortificazioni di Cattaro). Il ministero della Cultura croato ha preso in esame la proposta dei colleghi italiani e, ottenuto il beneplacito del dicastero degli Affari Esteri ed Europei, l’ha accolta. In tal maniera è stata redatta la lista delle località da proporre per la tutela dell’Unesco, stilata in collaborazione tra i ministeri dei tre Stati. Ci vorranno anni Gli esperti italiani, croati montenegrini dovranno svolgere un’imponente mole di lavoro, mentre a coordinare il progetto sarà il ministero italiano ai beni culturali. Bruno Dikli?, della Direzione per la tutela dei beni culturali presso il ministero croato alla Cultura, ha spiegato che per arrivare all’inserimento nella lista dell’UNESCO ci vorranno anni. Il primo passo è redigere la Lista propositiva, poi segue la raccolta della documentazione, che dovrà essere molto precisa e di qualità, per poter candidare il progetto. Della candidatura decide l’ICOMOS, che ha il ruolo di comitato tecnico-scientifico dell’UNESCO, mentre l’inserimento ufficiale avviene durante la sessione dell’Assemblea generale dell’UNESCO. “Dall’inserimento nella Lista propositiva alla candidatura possono passare anche una decina di anni. Se la candidatura del progetto verrà accolta, ci vorrà un minimo di un anno e mezzo, prima della decisione finale”, ha rilevato Dikli?. Sebenico, fior di monumenti Una delle città che dovrebbero trarre maggiore giovamento dal progetto è Sebenico.
Oltre alla cattedrale di San Giacomo, inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco 14 anni fa, la Città dalmata potrebbe veder riservato lo stesso privilegio in futuro alle sue quattro fortezze e a ciò che rimane delle mura di cinta. Il sindaco di Sebenico, Željko Buri?, è rimasto piacevolmente sorpreso dalla notizia. “Stiamo completando la ricostruzione della Scena estiva nella fortezza di San Michele, intendiamo ristrutturare la fortezza di San Giovanni, attendiamo la visita degli esperti austriaci per costruire una funivia che collegherebbero le due fortezze. L’inserimento nella lista dell’Unesco sarebbe la ciliegina sulla torta”. Entusiasmo a Curzola Per il sindaco di Curzola, Vinko Kapelina, “è un grande onore trovarci al vertice del patrimonio culturale mondiale. Curzola si potrebbe trovare nel novero di autentiche metropoli culturali quali Bergamo, Sebenico, Cattaro. La Repubblica di Venezia ha segnato parte della nostra storia e sarebbe di grande importanza essere inseriti nella lista dei beni culturali mondiali in quanto parte parte integrante degli antichi sistemi di difesa della Serenissima. Zara, ancora molto da fare “Non sono rimasto troppo impressionato dalla notizia. Naturalmente mi fa piacere, però sarei più contento se noi, qui a Zara, avessimo un rapporto diverso, migliore, con il nostro retaggio culturale. Sono questi i nostri punti deboli nella candidatura”, ha dichiarato Pavuša Ve?i?, storico dell’Arte di Zara, rilevando che in Città si dà importanza alle mura dell’epoca della Serenissima, ma non a sufficienza.