Grande partecipazione di pubblico, con una gremita Sala delle Vedute in Casa Tartini, per la presentazione del progetto “Testimonianze di venezianità nell’Archivio municipale di Pirano e la figura del suo curatore, conte Stefano Rota” e l’inaugurazione della mostra attinente. “È emozionante vedere un pubblico così numeroso interessato alla figura di Stefano Rota”, ha esordito la presidente della CI “Giuseppe Tartini” di Pirano, Fulvia Zudi?, ringraziando la partecipazione del coro “Giuseppe Tartini” diretto da Barbara Bara? e accompagnato al pianoforte da Sašo Fajon. Il presidente della locale CAN, Andrea Bartole, invece ha osservato che è sempre bello parlare della storia di Pirano perché ogni volta sorprende per la sua vasta ricchezza. Anche la direttrice dell’Archivio regionale di Capodistria, Nada ?ibej, si è congratulata con gli autori curatori, Kristjan Knez e Marina Paoleti?.
A questa prima tappa del progetto avviato nel 2022, ideato e realizzato dalla Società di studi storici e geografici di Pirano in collaborazione con i partner progettuali ovvero il Centro Italiano “Carlo Combi” di Capodistria, la Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano, la CI di Momiano e il Comitato di Padova dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno presenziato numerose autorità quali Lorella Limoncin Toth, sovrintendente dei Beni culturali della Regione istriana, la console onoraria d’Italia a Buie, Giuseppina Rajko, la presidente della CI di Momiano, Arianna Brajko e il direttore del Museo del Mare di Pirano, Franco Juri.
Un erudito poliedrico
L’ampio progetto è maturato dopo una lunga preparazione, ha spiegato uno degli autori, Kristjan Knez ed è finalizzato a valorizzare le preziose testimonianze storiche conservate nell’Archivio municipale di Pirano, oggi Sezione dell’Archivio regionale di Capodistria, nonché nel contempo ad evidenziare l’eminente figura del suo primo curatore, il conte Stefano Rota (1824-1916), ultimo discendente in linea maschile del ramo piranese dei nobili Rota di Momiano, di lontane origini bergamasche.
Erudito poliedrico, la sua attività principale era quella di bibliotecario e archivista che per un quarantennio curò il patrimonio librario e archivistico della città natale, Pirano.
Va ricordato che già in occasione del convegno internazionale tenutosi nel 2013 “Momiano e l’Istria: una comunità e una regione dell’alto Adriatico. Storia, arte, diritto, antropologia”, Knez aveva presentato un’approfondita relazione scientifica sul conte piranese, che metteva in luce il suo generoso apporto nella seconda metà dell’Ottocento. A Rota si deve tra l’altro l’acquisizione dei manoscritti, i preziosi cimeli appartenuti a Tartini.
Il contributo di Marina Paoleti?
I contenuti del progetto riprendono il lavoro certosino di Marina Paoleti? per aver curato tra il 2014 e il 2015 l’inventario dell’Archivio privato Rota-Benedetti e nel centenario della sua scomparsa, la Comunità piranese e la Società di studi storici e geografici di Pirano con altre istituzioni avevano promosso una commemorazione in suo onore e la presentazione di relazioni scientifiche e di documenti inediti.
Nell’ambito di questo progetto è stata attivata una nuova Sezione dedicata al patrimonio storico-documentale dell’Archivio municipale di Pirano e agli Atti della Giornata di studio sulla figura e l’opera del suo curatore sul sito www.momiano.com.
A breve inoltre, è prevista la pubblicazione di un catalogo.
La mostra tematica itinerante con pannelli muniti di didascalie trilingue in italiano, sloveno e croato, rimarrà aperta al pubblico fino al primo dicembre; dal 6 dicembre al 2 gennaio approderà a Padova, dopodiché si trasferirà dal 16 al 25 febbraio 2024 alla Comunità degli Italiani di Momiano.
Mariella Mehle
Fonte: La Voce del Popolo – 16/11/2023