Giovedì 19 maggio alle ore 18:00, in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano. Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia, si terrà una nuova conferenza durante la quale il professor Davide Rossi e il dottor Davide Lo Presti ci parleranno di
UN’ANOMALA ESPERIENZA PER IL CONFINE ORIENTALE
“IL MINISTERO PER LE TERRE LIBERATE DAL NEMICO”
Davide Rossi Ricercatore e docente di Storia e Tecnica delle Codificazioni e Costituzioni Europee presso l’Università degli Studi di Trieste. Avvocato iscritto all’Ordine di Verona. Si occupa prevalentemente di tematiche legate all’alto Adriatico e ai rapporti con gli Stati dell’ex Jugoslavia.
Davide Lo Presti, avvocato e dottore di ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa, Discipline Interne ed Internazionali, è autore di vari scritti relativi all’Alto Adriatico, tra cui l’attività di commento (con Davide Rossi), per Cedam-Wolters Kluver, di Quarant’anni da Osimo.
Il Ministero per le Terre Liberate dal Nemico nacque pochi mesi dopo la fine della Prima guerra mondiale. Si trattava di un provvedimento che si poneva in continuità con il ruolo interventista che lo Stato italiano aveva assunto nel corso del conflitto e contribuiva all’espansione dell’apparato burocratico di Governo.
Primo ambito d’azione del nuovo dicastero, che aveva reclutato personale comandato presso altri Ministeri, militari e liberi professionisti con contratti di collaborazione a tempo determinato, fu la bonifica delle province perse dopo la ritirata di Caporetto.
Abbandonati dai legittimi proprietari fuggiti al seguito del Regio Esercito, trascurati dalle autorità di occupazione austro-ungariche ed attraversati da combattimenti, trincee e campi minati, i terreni del Veneto orientale e del Friuli versavano nell’abbandono e nell’incuria.
Si trattava di zone in cui l’impatto del conflitto era stato meno grave per i beni immobili e per i residenti, tuttavia l’apparato ministeriale doveva presiedere al rientro degli irredentisti e regnicoli rifugiatisi in Italia prima dello scoppio delle ostilità, al reinserimento dei trentini italofoni che erano stati evacuati nei campi di internamento allestiti dalle autorità asburgiche lontano dal fronte.
Analoghe ma più accentuate problematiche si sarebbero riproposte con riferimento al confine orientale allorché il Trattato di Rapallo avrebbe definito in modo preciso il confine tra Regno d’Italia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni.
Al nuovo Ministero fu assegnata l’alta direzione e il coordinamento dell’opera di tutte le pubbliche amministrazioni per quanto concerne la ricostruzione della ricchezza nazionale e della piena efficienza produttiva dei territori già invasi dal nemico o costituenti zona delle operazioni militari.
Le funzioni attribuite originariamente furono poi ampliate sia dal punto di vista della tipologia che dell’area geografica di riferimento: i compiti sino ad allora assegnati , fra cui in particolare quelli sul risarcimento dei danni di guerra, sulla ricostruzione e sulla riparazione delle opere d’interesse pubblico e sull’organizzazione dei relativi servizi , furono estesi ai territori delle Nuove Province del Regno.
I continui mutamenti di direzione non agevolarono l’azione ministeriale, inficiata pure dalla penuria di mezzi materiali e normativi e velata nella sua trasparenza da illeciti amministrativi compiuti da alcuni funzionari, che avrebbero costituito oggetto di un’inchiesta parlamentare sulle gestioni per l’assistenza alle popolazioni e per la ricostituzione delle terre liberate e redente, nonché di un’indagine giudiziaria.
Il dicastero operò poco più di quattro anni, ma vi si avvicendarono 8 titolari, sia per effetto dell’instabilità di governo del periodo 1919-1923, sia perché i risultati non sempre erano all’altezza delle aspettative.
Il Ministero per le terre liberate dal nemico fu soppresso con regio decreto 25 febbraio 1923, n. 391, pubblicato in Gazzetta il 1º marzo, e le sue funzioni furono rispettivamente devolute alle amministrazioni competenti.
La videoconferenza potrà venire successivamente rivista sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano.