L`accordo sui nuovi confini marittimi con la Grecia, ha lasciato l`Albania interamente fuori dalle linee internazionali dell’energia. Così si è espresso l’ex Ministro dell’Energia Marko Bello, in un’intervista rilasciata Top Channel, rivelando così i retroscena di un vecchio dibattito tra Tirana ed Atene sul veto alla costruzione del gasdotto che trasporta il gas del Mar Caspio dalla Turchia in Italia, attraversando le acque territoriali della Grecia, o meglio noto come South Stream. «La parte greca e italiana ci hanno chiesto che questa linea sia spostata tra Corfù e l`Albania sulle nostre acque della costa albanese, in quanto il mare non è così profondo e porta così verso Otranto. Abbiamo allora chiesto un progetto più flessibile affinché il gasdotto non passasse su questa linea, ma seguisse la valle Vjosa per poi arrivare nello stretto di Otranto», sottolinea Bello. Ma la proposta di Tirana, anche se appoggiata da Bruxelles, è stata fortemente contestata, specialmente dai greci, spiega l’ex Ministro. Intanto, l’attuale mappa che è stata tracciata e che collega l`Oriente con l`Occidente bypassa l`Albania, dal nord fino al sud, contravvenendo al progetto iniziale secondo cui il South Stream doveva passare attraverso le acque albanesi. «I negoziati però sono caduti nel vuoto, perchè ormai i greci hanno preso quel che volevano e non hanno da chiederci altro», aggiunge l`ex Ministro. Oltre alla non inclusione sull’agenda geopolitica europea, l`Albania perde anche l’occasione di partecipare alla costruzione del tratto del gasdotto per circa 2.5 miliardi di kw/h di gas all’anno. Con la contestazione dell’accordo tra la Grecia e l`Albania sulle acque territoriali, sono così emersi anche i profitti della Grecia e le perdite della parte albanese.
Allo stesso modo, è intervenuto sulla problematica questione anche il leader dell’opposizione Edi Rama, il quale ha detto, poco prima che l’accordo di divisione dei confini delle acque territoriali Albania-Grecia venisse inviato per la ratifica in Parlamento, che il Partito socialista proporrà qualsiasi iniziativa. Egli ha anche detto che l’opposizione manderà la questione alla Corte costituzionale e cercherà la sua piena trasparenza, in conformità con gli interessi nazionali. «L’accordo è trasparente solo in una piccola parte, mentre la parte principale, che sono le mappe, rimane tutt’oggi non risolta e non chiarita. La posizione del Partito Socialista è dettata da interessi nazionali», ha detto Rama. Il leader socialista ha anche detto di aver nominato un gruppo di esperti per esaminare meglio questo tema, ed elaborare una contesta logica al diritto costituzionale, pur rispettando i buoni rapporti di vicinato, che vanno considerati fondamentali per il benessere dell’Albania. Intanto a definire l`importanza della ratifica di questo sarà il Parlamento, essendo l`unica istituzione che possa risolvere il dilemma.