La Slovenia avrà la sua prima isola. Artificiale, ovviamente. Sarà “costruita” sul mare tra Capodistria e Isola vicino alla famosa secca. Sull’isola, di cui ovviamente non si sa nulla sul nome, non saranno costruite abitazioni, né alberghi, ma ci saranno unicamente spiagge. Il progetto si inserisce nella valorizzazione del tratto dei 46 chilometri della costa slovena che vanno tra i capoluogo del Litorale e Isola, per l’appunto, dopo che lo stesso tratto costiero, a costruzione ultimata del tunnel autostradale sotto il monte San Marco, è diventato pedonale e ciclabile.
L’idea si sta già trasformando in un progetto dopo che il Comune di Isola ha ottenuto il semaforo verde da parte del governo di Lubiana. Ad esso si interesseranno concretamente i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture. Isola spera che il progetto possa essere approvato entro due anni. A metà febbraio ci sarà una riunione al municipio di Isola tra i rappresentanti del Comune e quelli del ministero delle Infrastrutture, dove sarà illustrato il progetto e alla quale i rappresentanti comunali di Isola, sperano possano sedere anche i membri della società 2TDK istituita dal governo della Slovenia per la realizzazione del secondo binario ferroviario sulla tratta Capodistria-Divaccia. L’Isola artificiale, infatti, dovrebbe essere “costruita” con il materiale di risulta degli scavi per la realizzazione dell’importante infrastruttura ferroviaria.
L’isola dovrebbe sorgere a 80 metri dalla costa accanto al luogo dove venne affondato il transatlantico Rex e dove il mare ha una massima profondità di sette metri. Avrebbe anche la funzione da fare da protezione a quel tratto di costa dai venti di bora e di tramontana e per realizzarla, secondo gli esperti, potrebbe bastare mezzo milione di metri cubi di materiale di risulta per dare vita a un’isola ampia circa 40mila metri quadrati. Al ministero dell’Ambiente, comunque, ancora non si sentono di prendere posizione sul progetto soprattutto riguardo ai materiali che sarebbero utilizzati per realizzarlo, bisogna infatti salvaguardare il mare da un possibile inquinamento.
A Isola sognano già di poter realizzare sull’«isola» spiagge, aree verdi e un orto botanico con un piccolo centro di ristoro. Il progetto ha trovato l’appoggio anche delle Associazioni turistiche di Isola e di Portorose che vedono nella realizzazione una possibilità di sviluppo dell’industria dell’accoglienza. Ma ci sono anche gli scettici, come il responsabile del Comune di Pirano per l’ambiente, Robert Turk, il quale, alle Primorske Novice, ha dichiarato che il progetto dovrà essere attentamente esaminato e dovrà avere un vero e proprio Piano di valutazione ambientale. Insomma avanti, ma con giudizio e nel rispetto delle regole.
Il Piccolo, 30 gennaio 2018