Nella parte nord dell’agro rovignese, ai margini di una fertile valle e ai piedi della collina di San Bartolomeo, si trova quel che resta dell’omonima chiesa. Dedicata a uno dei 12 apostoli, con le mura perimetrali ancora in piedi, è una tra le chiese campestri romaniche a una navata più grandi del Rovignese.
Il graduale degrado della chiesa di S. Bartolomeo o S. Bartolo, la cui data di costruzione è sconosciuta, ha inizio già verso la metà dell’Ottocento. Degna di menzione è la transenna trasversale di legno che separava lo spazio destinato alle donne da quello degli uomini. Sulla pala d’altare erano raffigurati S. Bartolomeo, titolare dell’altare e della chiesetta, nonchè S. Giorgio e S. Eufemia, protettori di Rovigno.
La chiesa era una delle stazioni nel secondo giorno delle rogazioni minori che precedono l’Ascensione. Si visitavano tutte le chiese campestri del Rovignese e si pregava per la buona riuscita della semina.
Donatella Leonardelli
Fonte: Istra24 – 14/05/2023