Scritto da Andrea Marsanich
SEBENICO – Una voce autorevolissima, la più alta, a favore dell’agognato doppio voto, il diritto che in Croazia consentirà agli appartenenti alle minoranze nazionali di esercitare il voto etnico e quello politico. È quella del neoeletto presidente della Repubblica, il 52.enne Ivo Josipovic, presentatosi alle recenti presidenziali in qualità di candidato del Partito socialdemocratico.
Josipovic, che si insedierà il prossimo 18 febbraio, subentrando al presidente uscente Stipe Mesic, ha fatto tappa a Sebenico e nella sua parentesi dalmata ha rilasciato dichiarazioni molto importanti sull’annosa questione del voto aggiuntivo, presa di posizione che potrebbe dare una spinta risolutiva, convincendo centrosinistra e centrodestra che questo diritto «s’ha da fare», per dirla alla Bartali. «Il doppio voto in occasione delle elezioni parlamentari ha affermato Josipovic è una conquista dei Paesi democratici, che valorizzano la posizione e l’importanza delle loro comunità nazionali minoritarie.
Personalmente appoggio il doppio voto, in quanto ritengo che i cittadini di una minoranza nazionale abbiano il diritto a votare sia per il proprio rappresentante al Sabor (il parlamento croato, nda), sia per lo schieramento politico che preferiscono. Finora questa categoria di cittadini non poteva farlo, dovendo rinunciare a una delle due opzioni, cosa che non ritengo giusta». Ai giornalisti che annotavano le importanti considerazioni, Josipovic ha fatto presente inoltre che le parti dovranno ora scegliere il modello più adatto, da inserire nell’ambito delle riforme costituzionali. Ricordiamo che il doppio voto per le minoranze al di sotto dell’1,5 per cento della popolazione complessiva in Croazia, trova ormai concordi il potere di centrodestra e le opposizioni. Per potere «sdoganare» la questione, si dovrà attendere che sia risolta la questione della minoranza serba, la quale chiede sia levato il tetto massimo di tre parlamentari garantiti al Sabor, proponendo grosso modo di poter contare su quattro seggi specifici. Non appena si arriverà ad un accordo per i serbi, anche gli italiani che vivono in Croazia potranno avvalersi del diritto al voto aggiuntivo.
Fatto salvo che le modifiche costituzionali potrebbero essere accettate fra due mesi, alle prossime politiche si avrebbe dunque la novità assoluta del doppio voto. Un tanto potrebbe avvenire entro dodici mesi, poiché le opposizioni chiedono a gran voce elezioni anticipate, ritenendo l’Accadizeta e la sua coalizione non più in grado di guidare un Paese squassato da una gravissima crisi economica. Ricordiamo che, rispettando lo scadenziario elettorale, le politiche dovrebbero tenersi a novembre /dicembre del 2011. Tornando a Josipovic, è il primo capo dello Stato croato a esprimere sostegno al suffragio aggiuntivo. Il defunto Franjo Tudjman, acceso nazionalista, non era stato nemmeno sfiorato dall’idea di supportare tale diritto, mentre il moderato Stipe Mesic non ha mai esternato un particolare entusiasmo nei riguardi di questa forma di discriminazione positiva.
Fonte: «Il Piccolo», 25/01/10.