Scritto da ANSA, 01/03/10
BELGRADO – Dall’abolizione il 19 dicembre scorso dell’obbligo dei visti per i cittadini di Serbia, Macedonia e Montenegro diretti nei paesi della UE, migliaia di cittadini balcanici in prevalenza di etnia albanese si stanno riversando nei paesi comunitari dove presentano richiesta di asilo. Lo riferiscono i media serbi. L’allarme è scattato in particolare in Belgio, dove il premier Yves Leterme ha annunciato l’intenzione di recarsi al più presto nei Balcani per cercare di risolvere il problema. In Serbia, il presidente del Partito di azione democratica (una formazione che rappresenta gli albanesi che vivono nel sud del paese) Riza Halimi ha detto all’agenzia Beta che nessuno sa di preciso quanti siano gli albanesi delle regioni di Presevo e Bujanovac (sud della Serbia) che hanno chiesto asilo nella UE dopo la cancellazione dei visti, ma che il loro numero si stima fra le 5 mila e le 10 mila unità. Secondo Halimi, dall’inizio di gennaio due agenzie di viaggi di Presevo e Bujanovac – fornite di regolare licenza in fatto di trasporti – hanno effettuato collegamenti continui con autobus pieni di passeggeri verso i paesi dell’Unione Europea. Gran parte di tali residenti albanesi si recano nella UE da parenti e amici. «La situazione è drammatica. Il fenomeno di persone che partono per i paesi della UE – principalmente Belgio e Svezia – sta assumendo enormi dimensioni, sopratutto fra i giovani», ha detto Riza Halimi citato dall’agenzia Beta. «Tutto ciò – ha aggiunto l’esponente del partito degli albanesi – non è strano se si considera l’alto tasso di disoccupazione nelle regioni di Presevo e Bujanovac, dove i senza lavorano superano anche il 70%, così che la gente emigra alla ricerca di una vita migliore». Alla luce di tale esodo di massa, sempre secondo la Beta, il presidente della municipalità di Bujanovac Jonuz Musliu è apparso nei giorni scorsi alla tv in lingua albanese Spektar invitando i giovani albanese della regione a restare e a non partire verso i paesi UE.