Il premier sloveno Robert Golob, a Bruxelles per il vertice del Consiglio europeo, è stato ospite nella sede della NATO, ove ha incontrato il segretario generale, Jens Stoltenberg: temi del colloquio i preparativi per il prossimo vertice della NATO, in programma a luglio, le spese per la difesa, la situazione nei Balcani occidentali
“Nei suoi 20 anni di adesione alla NATO, la Slovenia ha svolto un ruolo importante soprattutto nella stabilizzazione dei Balcani occidentali, Kosovo e Bosnia-Erzegovina in particolare”. lo ha dichiarato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, dopo l’incontro con il premier Robert Golob. “La Slovenia è da due decenni un alleato molto apprezzato della NATO, per il suo contributo alla difesa collettiva e alla sicurezza comune”, ha detto ancora. Ha accolto con favore l’annuncio di Golob che la Slovenia è pronta a rafforzare la sua presenza in Kosovo nell’ambito della missione Kfor a guida NATO. Golob ha spiegato che non è stato ancora adottato un piano concreto a questo riguardo ma di aver comunque espresso la volontà della Slovenia di contribuire maggiormente, soprattutto per stabilizzare la regione dei Balcani occidentali.
Stoltenberg ha salutato il fatto che Lubiana abbia cominciato ad aumentare gli stanziamenti per la difesa, stilando un piano in base al quale si dovrebbe arrivare al 2% del Prodotto interno lordo entro il 2030. “Auspico che questo obiettivo possa venir raggiunto più velocemente”, ha detto Stoltenberg, “ancora prima della data fissata”. A conferma dell’impegno Golob ha spiegato che negli ultimi tre anni la Slovenia ha aumentato del 70 percento gli investimenti per le necessità delle Forze Armate.
“Ciò dimostra la reale volontà di mantenere i nostri impegni; non si tratta solo di spendere denaro ma anche di come viene utilizzato”, ha aggiunto. Secondo il rapporto annuale diffuso la scorsa settimana, nel 2023 la Slovenia ha destinato alle spese militari l’1,33 percento del PIL e figura tra i paesi NATO con la percentuale più bassa. L’obiettivo dichiarato dell’Alleanza, soprattutto su insistenza degli Stati Uniti, è quello di arrivare almeno al 2 percento del PIL.
Delio Dessardo
Fonte: Radio Capodistria – 21/03/2024