Con circa un quarto del PIL nazionale, il settore turistico in Montenegro contribuisce notevolmente all’economia del paese. La guerra in corso e le relative sanzioni hanno però quasi azzerato il consistente flusso di turisti provenienti da Ucraina e Russia. Gli operatori turistici cercano allora di intercettare più turisti occidentali ed extra europei
Le conseguenza della guerra in Ucraina si fanno sentire in tutto il mondo e in quasi tutti i settori, compreso quello turistico. Dopo due anni di pandemia, il 2022 avrebbe dovuto essere un anno di forte ripresa del turismo. Tuttavia, la situazione creatasi negli ultimi mesi – caratterizzata da sospensione di molte tratte aeree, caos negli aeroporti , costanti cancellazioni dei voli, inflazione e timori di una nuova recessione – fa vacillare le aspettative di molti paesi per la stagione estiva.
In Montenegro il turismo genera quasi il 25% del Pil nazionale, quindi è chiaro che lo stato di salute delle casse statali dipenderà in larga misura dall’andamento della stagione estiva. Per il momento le autorità sembrano soddisfatte.
“Quest’anno in Montenegro il turismo è in forte ripresa. Stando ai dati raccolti dalle organizzazioni turistiche locali, nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 24 giugno 2022, le presenze dei turisti nelle nostre strutture ricettive sono aumentate di quasi il 120% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 16,65% rispetto allo stesso periodo del 2019, che è stato un anno da record per il turismo montenegrino”, spiega alla Deutsche Welle Ana Tripkovi?-Markovi?, direttrice dell’Organizzazione turistica del Montenegro.
Per il turismo montenegrino, oltre ai paesi della regione, la Russia per anni ha rappresentato uno dei principali mercati per numero complessivo di presenze. Negli ultimi anni si è registrato anche un aumento di presenze di turisti ucraini. Ora però la situazione è cambiata. Il Montenegro ha chiuso lo spazio aereo alla Russia come parte delle sanzioni introdotte contro Mosca a causa dell’aggressione all’Ucraina, mentre i cittadini ucraini continuano ad arrivare in Montenegro, ma non si tratta di turisti, bensì di profughi: ad oggi il Montenegro ha accolto oltre ottomila persone in fuga dalla guerra in Ucraina.
Anche le statistiche ufficiali confermano un forte calo dei flussi di turisti russi e ucraini.
“Stando ai dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica (MONSTAT), lo scorso anno i turisti russi e ucraini rappresentavano il 15,8% del totale degli arrivi e circa il 21% dei pernottamenti. Tradotto in cifre: circa 250mila turisti e circa due milioni di pernottamenti. Nei primi tre mesi di quest’anno il numero di turisti russi e ucraini in Montenegro ha raggiunto la cifra di 24mila, con circa 227mila pernottamenti”, afferma Ana Tripkovi?-Markovi?.
Ivo Županovi?, professore presso la Facoltà di Management e Turismo di Budva, sottolinea che anche l’anno scorso in Montenegro ci sono stati molti turisti in meno (circa un milione) rispetto al 2019. “Nel 2021 si è registrato un forte calo di turisti soprattutto provenienti dai paesi dell’Europa occidentale, ma anche dalla Russia. Tuttavia, questo calo è stato in parte controbilanciato da un aumento dei turisti ucraini. Quest’anno però non ci saranno né turisti russi né quelli ucraini. Quindi, anche questa stagione estiva partirà con un netto calo di turisti rispetto al 2019”, spiega il professor Županovi?.
Alla domanda se ritiene che il Montenegro possa in qualche modo controbilanciare la mancanza di turisti russi e ucraini, Županovi? risponde: “Se dovessimo attrarre un numero di turisti occidentali simile a quello del 2019 – mi riferisco soprattutto ai turisti scandinavi, francesi, tedeschi, inglesi, ma anche a quelli provenienti dai paesi baltici – forse riusciremmo a compensare del 30% il calo di turisti registrato l’anno scorso. Considerando le circostanze attuali, ogni risultato che superi le cifre dello scorso anno è da considerarsi un successo”.
La direttrice dell’Organizzazione turistica del Montenegro spiega che, anche prima dello scoppio della guerra in Ucraina, in Montenegro si è registrato un netto calo delle presenze dei turisti provenienti dalla Russia, motivo per cui gli operatori turistici montenegrini hanno spostato la loro attenzione verso l’Europa occidentale, ma anche verso alcuni paesi extra EU come Israele, Turchia ed Emirati Arabi Uniti, continuando al contempo ad attrarre turisti dai paesi ex jugoslavi che rappresentano tradizionalmente un mercato rilevante per il turismo montenegrino.
“Per quanto riguarda le prenotazioni per la stagione estiva, i dati sono molto positivi. La maggior parte dei turisti proviene dall’Europa occidentale, ma anche da paesi come Repubblica Ceca, Polonia, Israele, Turchia, Kazakistan, nonché dai paesi della regione. La stagione si prospetta molto positiva anche per quanto riguarda le navi di crociera. Si prevede l’arrivo di più di trecento grandi navi che porteranno nel nostro paese anche molti turisti provenienti da altri continenti, in primis dall’America e dall’Asia”, precisa Ana Tripkovi?-Markovi?.
Tripkovi?-Markovi? spiega inoltre che tutti i paesi europei, come anche quelli del Medio Oriente, rappresentano un potenziale mercato per il turismo montenegrino. “Stando ad una recente ricerca pubblicata dalla Commissione europea per i viaggi (ETC), il 44% dei cittadini europei non ha cambiato i programmi di viaggio a causa della guerra in Ucraina. La stessa ricerca ha dimostrato che l’84% degli europei che hanno deciso di viaggiare tra giugno e settembre di quest’anno ha scelto come meta uno dei paesi mediterranei. Si registra inoltre un aumento dell’interesse verso destinazioni meno esplorate, e questa è una grande opportunità per il Montenegro. Un clima piacevole, le offerte attraenti, i luoghi non troppo affollati, la cordialità della popolazione locale e l’assenza di restrizioni [dovute al Covid] sono alcuni dei fattori che incidono maggiormente sulla scelta della destinazione per le vacanze di quest’estate, e il Montenegro è in grado di soddisfare tali criteri“, afferma fiduciosa Ana Tripkovi?-Markovi?.
Il professor Županovi? ritiene invece che il Montenegro debba orientarsi innanzitutto verso i paesi dell’Europa occidentale perché è da lì che, a suo avviso, arrivano i turisti che spendono di più. “Per quanto riguarda l’aumento della competitività turistica del Montenegro rispetto ad altre destinazione simili, come ad esempio la Croazia, dobbiamo puntare sul turismo sostenibile. Oggi in Montenegro ci sono molte più case private in affitto per le vacanze rispetto alle grandi strutture ricettive. Quindi, anziché nei cosiddetti ‘condhotel’ [strutture che abbinano le camere d’albergo ad appartamenti più grandi che possono essere venduti anche a soggetti privati], dobbiamo investire nella costruzione di classici alberghi, che dovrebbero rappresentare l’ossatura della nostra offerta turistica”, spiega Županovi?.
Nel tentativo di compensare il calo dei visitatori dai paesi che tradizionalmente rappresentano i principali bacini di provenienza dei turisti che visitano il Montenegro, le autorità montenegrine l’anno scorso hanno messo in atto una campagna pubblicitaria per attrarre nuovi turisti provenienti dal Kazakistan, una campagna che ha dato i suoi frutti, quindi anche quest’anno si è deciso di introdurre voli charter dal Kazakistan. “L’anno scorso abbiamo ospitato circa 12.500 turisti provenienti dal Kazakistan, e quest’anno ci aspettiamo che ne arrivino circa 20.000”, afferma Ana Tripkovi?-Markovi?.
Ci si aspettava che quest’estate in Montenegro arrivassero anche molti turisti dall’Arabia Saudita, perché il governo di Podgorica ha recentemente abolito l’obbligo di visto d’ingresso per i cittadini sauditi. Tuttavia, non si è ancora riusciti a raggiungere un accordo sull’introduzione di voli diretti tra i due paesi. “Stando a quanto annunciato dall’azienda che gestisce gli aeroporti del Montenegro, a partire dal prossimo 19 luglio verranno introdotti, per la prima volta, alcuni voli charter per l’Egitto. Quindi, ci aspettiamo che dall’Egitto arrivino anche gruppi di turisti organizzati. Vorrei inoltre citare Israele come uno dei principali paesi di provenienza dei turisti che quest’anno intendono visitare il Montenegro. Ci aspettiamo che entro ottobre arrivino oltre 50mila turisti israeliani”, spiega la direttrice dell’Organizzazione turistica del Montenegro.
In Montenegro le tariffe delle strutture ricettive sono rimaste più o meno invariate rispetto agli anni scorsi, con l’eccezione di alcune città, tra cui Budva, denominata “la capitale del turismo montenegrino”, dove i proprietari delle strutture ricettive hanno aumentato i prezzi del 20-30%. Il professor Županovi? spiega che in una situazione di crisi, come quella attuale, bisogna essere molto attenti quando si tratta di stabilire i prezzi.
“Credo che non ci sia alcun bisogno di aumentare i prezzi, tranne che nei casi estremi, laddove i costi sono talmente saliti che non si riesce più a garantire profitti in linea con quelli generati negli anni scorsi. L’aumento dei prezzi di certo non avrà un impatto positivo sugli indicatori finanziari per le aziende turistiche, perché, nonostante gli effetti positivi a breve termine, sicuramente produrrà effetti negativi a lungo termine sull’intero settore turistico“, conclude Županovi?.
Radomir Kra?kovi?
Fonte: Osservatorio Balcani e Caucaso – 04/07/2022
Originariamente pubblicato dalla Deutsche Welle , il 28 giugno 2022