Cinque secoli sotto il Leone di San Marco
Scritto da Liliana Martissa Mengoli
Cinque secoli sotto il Leone di San Marco
1267 (1421) – 1797
Il dominio di Venezia iniziato de facto alla fine del XIII secolo, ma sancito de jure nel 1421 con la rinunzia dei Patriarchi di Aquileia al loro potere marchionale, non era stato accettato senza contrasto dalle fiere cittadine istriane.
L’abdicazione definitiva al diritto di reggersi in Comune di Pola, città più volte vinta, saccheggiata e costretta a fornire ostaggi a Venezia, si ebbe appena nel 1331 e ancora nel 1348 ci fu l’ultimo tentativo di ribellione da parte di Capodistria, conclusosi con una solenne e onerosissima resa, la Reconciliatio Justinopolis, dopo che il Comune ebbe sottoscritto di volere “semper remanere sub dominio, protectione et subiectione” del Serenissimo doge di Venezia.
La Signoria di Venezia non si estese mai alla Contea di Pisino nell’Istria interna, montuosa, aspra e poco abitata, che rimase nel nesso dell’Impero, insinuandosi fra le terre di San Marco e saldandosi con i domini asburgici della Carniola (di cui faceva parte), della Contea di Gorizia e di Trieste. Feudo di origine ecclesiastica (appartenente ai Vescovi di Parenzo) era passato ai Conti di Gorizia e successivamente, nel 1374 alla Casa d’Austria.
Tale territorio, fatto oggetto di immigrazione di Slavi proveniente dalla Carniola fin dal sec. XI, rimase per secoli più arretrato rispetto all’Istria veneta, anche per ragioni istituzionali. Era costituito infatti, a differenza dai Comuni costieri con ordinamento municipale, da piccole signorie feudali che dominavano su una popolazione prevalentemente rurale.
La linea di confine fra veneziani e imperiali rimase per secoli disomogenea e mai chiaramente definita, generando conflitti locali, con sconfinamenti e razzie di bestiame, che si acuivano nei periodi di vera e propria guerra fra le due entità statali.