Un muro di oblio e di imbarazzo durato mezzo secolo, una tragedia che ha segnato la storia di questo Paese, una delle pagine più buie della nostra patria. Ogni 10 febbraio si tiene il Giorno del ricordo per mantenere viva la memoria sugli orrori delle foibe e sul dramma degli esuli istriani, una data istituzionale istituita esattamente venti anni fa con la legge n.92.“Una legge spartiacque”, le parole di Giorgia Meloni: “Ha permesso di scrivere pagine di storia che non erano mai state scritte e che ha spezzato quella congiura del silenzio che, per decenni, ha avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo nell’oblio e nell’indifferenza”.
Recentemente rafforzata e implementata dal Parlamento, la legge n.92 ha permesso al ricordo del dramma delle foibe di diventare patrimonio di tutti, rendendo vano ogni tentativo negazionista o giustificazionista, ha aggiunto Meloni. Un riferimento a chi, a sinistra, sminuisce, se non addirittura nega le sofferenze vissute a causa della dittatura comunista. Il primo ministro ha poi sottolineato che il governo ha omaggiato l’anniversario nazionale con diverse iniziative, di cui due particolarmente importanti: “L’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge per l’istituzione del Museo nazionale del Ricordo a Roma e il ‘Treno del Ricordo’, un treno storico simile a quello che nel Dopoguerra ha accompagnato gli esuli nei vari campi profughi in Italia e che dal 10 al 27 febbraio scorso ha percorso un viaggio da Nord a Sud, ottenendo un grande riscontro di pubblico e superando i quindicimila visitatori nelle sue tredici tappe, da Trieste a Taranto”.
Il cammino del ricordo non si ferma ma anzi prosegue, ha assicurato Meloni: “Affinchè la memoria di ciò che è successo non svanisca mai e sia perpetuata nel tempo”. Anche il ministro Gennaro Sangiuliano ha reso omaggio all’importante anniversario condividendo le parole del premier, ma non solo.
Il titolare della Cultura ha rimarcato l’impegno del governo per arrivare all’approvazione del disegno di legge sull’istituzione del Museo Nazionale del Ricordo a Roma.
Massimo Balsamo
Fonte: Il Giornale – 30/03/2024