Gorizia: scuole slovene, boom di italiani

Scritto da Nicola Comelli, «Il Piccolo», 25/02/11
GORIZIA – Da poco più di mille a mille e seicento circa. In dieci anni è aumentato di oltre il 50% il numero dei bambini e dei ragazzi che frequentano le scuole di lingua slovena di Gorizia e della sua provincia (elementari, medie e superiori). E siccome non è che le famiglie della comunità slovena godano di un tasso di natalità diverso da quello generale, il perché dell’incremento così forte è tutto dettato dalla scelta di un numero crescente di coppie di lingua italiana (o mistilingui) di iscrivere i loro figli in un istituto dove si insegna in sloveno. A dieci anni dall’entrata in vigore della legge 38 questo può essere considerato come uno dei risultati più interessanti (e forse non così scontati) che quel testo normativo ha comportato. «La gente, il territorio dimostra di tornare a considerare il plurilinguismo un valore, una risorsa», sottolinea Livio Semolic, presidente dell’Skgz, l’Unione culturale economica slovena, commentando questi numeri.
Ma, a proposito, vediamoli nel dettaglio, i dati. Nell’anno scolastico 2000001 gli iscritti nelle scuole slovene di ogni ordine e grado sul territorio provinciale erano 1044. Dieci anni dopo, nell’anno scolastico 2009010, il numero degli alunni è schizzato a quota 1579. Ovvero, è aumentato di 535 unità. E questo a fronte di una diminuzione del tasso di natalità della popolazione, come ben si sa.
«Oggi – ha ricordato Semolic l’altra sera, intervenendo al convegno promosso al Kulturni dom per fare il punto sul decennale della legge di tutela – le famiglie, specialmente quelle più giovani, dimostrano di aver definitivamente lasciato da parte l’ideologia. E quando iscrivono i loro figli in una scuola slovena lo fanno per dare l’opportunità concreta di padroneggiare una lingua e di appropriarsi di una cultura che domani potranno trasformarsi in un valore aggiunto, a tutti i livelli. A cominciare da quello professionale». Un incremento altrettanto accentuato in questi anni è stato registrato anche dal Dijaski dom, il doposcuola. Anche in questo caso, cresce il numero di famiglie di lingua italiana che iscrivono qui i loro bambini, permettendogli di imparare una lingua nel modo migliore: divertendosi.