Scritto da Krsto Babic
Giovanni Scarpa è un fiumano che alla fine della Seconda guerra mondiale ha lasciato la propria città natale per continuare gli studi a Milano. Dal 1957, immancabilmente tutti gli anni, Giovanni torna in riva al Quarnero, per trascorrere le ferie nei luoghi della propria gioventù. «Sono nato in Mlaka nel 1928, e domenica scorsa ho compiuto 81 anni. Da ragazzo ho vissuto nel rione di Belvedere, trascorrendo le estati ad Abbazia dai miei parenti. Mia madre era originaria di Abbazia, mentre mio padre, che lavorava per la compagnia elettrica ed era il responsabile della cabina di trasformazione situata nei pressi della centrale dei tram, non lontano dal palazzo dirigenziale della raffineria Romsa, era di Venezia», ci ha spiegato Giovanni. Dice di trovarsi benissimo ad Abbazia, dove, assieme alla compagna Angela Casagrande, trascorrere moltissimi mesi dell’anno. «Siamo entrambi anziani e risentiamo degli acciacchi della nostra età. Io sono malato di cuore, tanto che mi viene riconosciuta un’invalidità al 70 p.c. Ad Abbazia io e Angela ci avvaliamo dei servizi della Thalassoterapia, dove ovviamente ci rechiamo in automobile per non affaticarci, visto che i medici ci hanno raccomandato di non sottoporci a sforzi eccessivi, soprattutto quando fa caldo. Purtroppo nei pressi della struttura mancano i posteggi riservati alle persone diversamente abili. A dire il vero, ad Abbazia, perlomeno lungo l’arteria principale, tra Voloca e Punta Kolova, ne ho contati in tutto una quindicina.
In qualità di persona affetta da problemi cardiaci, il mio comune di residenza, Conegliano Veneto (Treviso), mi ha rilasciato una tessera che mi consente di posteggiare la mia vettura nei posti riservati agli invalidi. La tessera è valida in tutta l’Italia ed è riconosciuta anche a livello internazionale. Quando parcheggio a Fiume, dove i posti auto riservati agli invalidi sono numerosi, soprattutto in Riva, mi basta esibirla al posteggiatore e non sono tenuto a pagare il parcheggio. Ad Abbazia, invece, la situazione è, a dir poco, confusa. Ho quasi la sensazione che tutto dipenda dalla buona volontà dell’addetto al parcheggio. Spesso, quando mi reco alla Thalassoterapia, non trovo posto nei parcheggi riservati alle persone diversamente abili e lascio l’auto ferma dove trovo libero. Talvolta i posteggiatori, quando vedono la tessera che attesta il mio status di salute, non mi fanno pagare, ad esempio quando parcheggio nel porto di Abbazia. Altre volte mi ritrovo con la multa sul parabrezza. In queste occasioni tento di rintracciare il posteggiatore per tentare di risolvere la faccenda. Qualche volta accettano la mia spiegazione, altre no. In un’occasione mi sono persino sentito dire che la mia tessera non è valida in Croazia, poiché il Paese non fa parte dell’Unione europea», ci ha raccontato Giovanni.
«Trascorro qui – ha proseguito il nostro interlocutore –, gran parte dell’anno, spendendo tra vitto, alloggio e altre necessità diverse migliaia di euro. Non ho nessun problema a pagare qualche decina di kune per il parcheggio. Il fatto è che non gradisco essere preso in giro. Mi farebbe tanto piacere che qualcuno si prendesse la briga di spiegarmi una volta per tutte se ho, oppure no, il diritto di posteggiare gratuitamente anche negli spazi non riservati agli invalidi. Penso di essermi meritato questa cortesia, se non altro considerato che in tutti questi anni ho fatto scoprire questa località ad almeno 200 turisti italiani».
Fonte: «La Voce del Popolo», 12/08/09.