Grazie al Primo Ministro Plenkovi?, sono molto contenta di essere qui. Sono molto contenta di portare la presenza del Primo Ministro italiano in Croazia dopo oltre vent’anni dall’ultimo viaggio di questo tipo, una cosa francamente inspiegabile anche per la vicinanza geografica, ma non solo geografica, storica che bene o male ci accomuna, per la forza delle nostre relazioni che, ciò nonostante, ha continuato a essere sempre molto significativa. Ma io e il Primo Ministro Plenkovi? siamo d’accordo sul fatto che si possa anche qui fare sempre meglio.
Dobbiamo chiaramente dare atto dello stato eccellente delle nostre relazioni sul piano bilaterale e anche sul piano sul piano multilaterale. Sul piano bilaterale, ricordava il Primo Ministro, che l’Italia è il primo partner commerciale della Croazia – nel 2022 noi abbiamo superato gli 8 miliardi di euro di interscambio, siamo uno dei maggiori investitori in questo Paese, anche in settori strategici quali il settore bancario, il settore finanziario -, ma anche dal punto di vista, multilaterale – dai temi dell’Unione europea.
Ieri sera una importante cena nell’ambito di una serie di round, di cene ristrette dei capi di Stato e di Governo europei in vista dell’agenda strategica, in vista dell’allargamento: grandi materie sulle quali è bene parlarsi, parlarsi con il tempo necessario, parlarsi con la franchezza che è necessaria.
L’Europa deve chiaramente ripensarsi per essere in grado di affrontare le grandi sfide che le crisi internazionali, ma anche le opportunità legate ad esempio alla riunificazione dell’Unione europea – perché a me non piace chiamarlo allargamento, mi piace chiamarla riunificazione.
Dai temi dell’Unione europea a quelli della Nato, dall’aggressione russa contro l’Ucraina fino alla crisi di Gaza, le sfide globali sulle quali le nostre Nazioni possono trovare ulteriori ambiti di cooperazione bilaterale anche per il ruolo che abbiamo con il Mar Adriatico, con il Mediterraneo, anche in trilaterale con la Slovenia.
Io ho incontrato il Primo Ministro Golob a Roma proprio qualche giorno fa.
Abbiamo convenuto che Italia e Croazia possano e debbano lavorare insieme sempre più intensamente, sempre più in modo sinergico, anche perché in questo primo anno dell’attuale governo, ci siamo spesso trovati d’accordo nei nostri punti di vista su molte questioni col Primo Ministro.
Chiaramente cultura, turismo, scienza, energia, difesa, che credo sia uno dei settori sui quali sicuramente si può rafforzare la nostra cooperazione, la vicinanza tra le nostre Nazioni ha un grande valore che va valorizzato sempre più e sempre meglio.
Diceva il Primo Ministro che all’inizio del prossimo anno noi abbiamo già programmato il Comitato interministeriale e un Business Forum da tenersi qui a Zagabria. Siamo d’accordo sul fatto che bisogna dare un forte mandato a questo appuntamento, che quel mandato debba essere un mandato in forza del quale l’orientamento delle nostre relazioni deve essere sempre più strategico. Non è semplicemente rafforzare la nostra cooperazione economica, rafforzare la nostra cooperazione industriale, è rafforzare il nostro ruolo in un ambito che diventa centrale in questo tempo che è appunto l’ambito della nostra regione comune.
Questo vuol dire anche che uno dei grandi temi sui quali abbiamo discusso di rafforzare la nostra cooperazione riguarda proprio la questione del mare. Voi sapete che questo governo italiano, è il primo governo ad aver istituito un ministero del mare: vuol dire economia blu, vuol dire strategia, vuol dire reti di interconnessione, vuol dire politica estera, vuol dire molte cose che Italia e Croazia possono fare insieme.
E in questo anche il tema dei corridoi transeuropei si inserisce perfettamente, come si inserisce la questione migratoria che abbiamo discusso. Con il Primo Ministro ne abbiamo parlato tante volte anche nell’ambito delle nostre riunioni nel Consiglio europeo, siamo d’accordo sul fatto che ci troviamo di fronte a una crisi migratoria senza precedenti e anche sul fatto che il modo migliore per affrontare quella crisi è lavorare sulla dimensione esterna.
Io ho sempre trovato grande sostegno da parte della Croazia nel nostro tentativo di ridisegnare un po’ la politica europea, in rapporto all’emigrazione: mentre prima si discuteva soprattutto di come risolvere il problema una volta che era sul nostro territorio – e quindi il tema delle redistribuzioni e tutto quello che abbiamo sentito discutere per tanti anni -, oggi noi ci interroghiamo tutti insieme su come si risolva il problema a monte, soprattutto con una diversa cooperazione con i Paesi africani, e quindi lavorando di più sulla dimensione esterna, anche per evitare che poi si creino i problemi che abbiamo visto e vediamo.
Ovviamente noi siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà derivanti, soprattutto per le comunità transfrontaliere, dalla reintroduzione dei controlli ai confini per far fronte a sfide che sono contingenti in termini chiaramente di sicurezza, legate soprattutto, come ricordava il Primo Ministro, alla crisi mediorientale per la quale noi abbiamo fatto una scelta che ovviamente consideriamo una scelta transitoria, che siamo pronti a riconsiderare in ogni momento quando le condizioni di sicurezza fossero più chiare e più tranquille; ma nello stesso tempo stiamo anche lavorando: abbiamo parlato di come lavorare per rafforzare una cooperazione che è già stata ottima, sia con la Croazia, ma devo dire anche con la Slovenia, in termini di controlli alle nostre frontiere. Quindi sicuramente tutti gli strumenti maggiori e migliori che riusciamo a mettere in campo sono anche un elemento che ci consente di superare le decisioni temporanee che l’Italia ha preso.
Abbiamo parlato di Balcani occidentali. Siamo due Nazioni entrambe molto determinate ad andare avanti nel processo di riunificazione e riteniamo che da questo punto di vista l’Unione europea debba dare dei segnali concreti in tempi rapidi e c’è un importante Consiglio europeo nel mese di dicembre nel quale riteniamo che si possano e si debbano dare questi segnali – penso ad esempio all’apertura della procedura per l’accesso da parte di Bosnia ed Erzegovina. Insomma, siamo Nazioni che insieme lavorano su questa sfida, che è una sfida centrale estremamente importante.
Abbiamo parlato, come diceva il Primo Ministro, anche del ruolo delle nostre minoranze, la minoranza croata in Italia, della minoranza italiana in Croazia. Sono comunità che rafforzano anche i nostri legami culturali. Come voi sapete ci sono degli accordi di protezione delle minoranze che risalgono già al 1996, abbiamo discusso della possibilità di immaginare tavoli tecnici congiunti per vedere qual è lo stato dell’applicazione di questi nostri accordi e valutare se ci fossero elementi anche per rafforzarli, per migliorarli, perché il ruolo delle nostre minoranze è un ruolo importante. Io voglio ringraziare il Governo croato per la sensibilità che ha sempre dimostrato da questo punto di vista, ringrazio anche gli esponenti della comunità italiana che qui, come si sa, sono presenti anche in Parlamento, con una longevità devo dire straordinaria e che ci rende chiaramente orgogliosi.
Quindi è la prima tappa, questa mia visita, di una rinnovata voglia di rafforzamento di collaborazione nelle nostre relazioni, la prossima tappa sarà per l’appunto i primi mesi del prossimo anno con il Comitato congiunto e il Business Forum e penso che ci sia davvero ancora molto che si può fare per rafforzare la nostra cooperazione bilaterale e multilaterale.
Giorgia Meloni
Presidente del Consiglio dei Ministri
Fonte: Governo italiano – 17/11/2023