Scritto da Dario Saftich, «La Voce in più Dalmazia», 08/03/14
sabato 08 marzo 2014
In Dalmazia si respira davvero un’aria nuova. Lo ha confermato anche la recente visita a Zara del console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani. La missione di Cianfarani in terra dalmata è arrivata sulla scia dell’apertura dell’asilo italiano a Zara, che ha rappresentato sicuramente il segno più tangibile che i tempi stanno cambiando. A dire il vero nel frattempo c’è stata la chiusura del consolato d’Italia a Spalato, per cui la Dalmazia è rientrata nell’ambito della circoscrizione consolare fiumana. Ma questo, come confermato da Cianfarani, non significa che Roma abbia abbandonato gli italiani della regione al loro destino: la Nazione Madre troverà il modo anche in futuro di aiutarli e sostenerli nella loro preziosa opera tesa al mantenimento della lingua e delle tradizioni italiane in una terra in cui per lunghissimi decenni essere italiani è stato a dir poco difficilissimo.
A Zara il console generale d’Italia a Fiume, oltre ai connazionali, ha incontrato anche le autorità, in primis il presidente della Regione, Stipe Zrilic e il sindaco Bozidar Kalmeta. Si è trattato di colloqui che sono andati al di là della pura cortesia. Le dichiarazioni rilasciate dalle autorità zaratine hanno dimostrato uno spirito d’apertura verso la collaborazione con l’Italia, verso il riconoscimento pieno della presenza culturale italiana che lasciano ben sperare. Quando si tratta di minoranze la retorica usata non è mai fine a sé stessa. Ebbene quello che si è potuto sentire a Zara ricorda quanto ormai da decenni siamo abituati a udire nell’Alto Adriatico, ovvero in una zona in cui la presenza pubblica della Comunità nazionale italiana è ormai una realtà consolidata. Non è il caso ovviamente di farsi soverchie illusioni.
Il peso della storia, di un passato tormentato, in Dalmazia si farà ancora sentire molto a lungo. Non per niente proprio in questa regione nell’Ottocento lo scontro nazionale è stato particolarmente virulento e a rimetterci è stata proprio la componente italiana, poi definitivamente marginalizzata (a dir poco) dopo il secondo conflitto mondiale. Ma ora bisogna guardare al futuro, consapevoli che i tempi cambiano e che certi tabù a piano a piano stanno cadendo. Dopo Zara Cianfarani ha annunciato altre visite, a Sebenico, Spalato, Ragusa (Dubrovnik). A Zara il console generale d’Italia a Fiume, la cui circoscrizione è stata estesa alla Dalmazia, ha incontrato il presidente della Regione, Stipe Zrilic, il sindaco Bozidar Kalmeta e i connazionali. Ha fatto pure visita all’asilo italiano aperto recentemente.
La missione nella città di San Donato sicuramente è stata di buon auspicio.Oltremodo soddisfacenti anche l’incontro con i connazionali e la visita all’asilo italiano, dove il console generale d’Italia a Fiume ha avuto l’opportunità di toccare con mano una realtà nuova, ma già estremamente vitale. Quello che conta è soprattutto il fatto che i genitori dei bimbi che frequentano la scuola materna dimostrino grande apprezzamento per il lavoro svolto dall’istituzione prescolare in lingua italiana. Questa è la migliore garanzia per il futuro.