Scritto da «La Voce del Popolo», 07/09/09
«La Croazia, molto presto, dovrebbe riprendere i negoziati con Bruxelles per entrare nell’Unione europea, tenendo conto del fatto che la soluzione del problema bilaterale con la Slovenia riguardante i confini è ormai prossima». Lo ha dichiarato a Stoccolma il capo della diplomazia croata, Gordan Jandrokovi?. L’ampliamento dell’Ue era all’ordine del giorno della riunione informale dei ministri degli Esteri dei Paesi membri ai quali, al pranzo di lavoro, si sono uniti anche quelli degli Stati candidati, ossia Croazia, Macedonia e Turchia. «Ho detto anche di credere che lo sblocco delle trattative imposto dalla Slovenia sia prossimo», ha aggiunto. Jandrokovi? ha affermato che dall’andamento dei colloqui con i suoi colleghi, ha capito che a tutti è chiaro che la questione deve venire risolta nel più breve tempo possibile «per fare in modo che la Croazia entri quanto prima nell’Unione europea, nell’interesse suo e di tutta l’area dell’Europa sud-orientale».
Al termine dei lavori, il ministro degli Esteri svedese e presidente di turno dell’Ue, Carl Bildt, ha dichiarato ai giornalisti di sentirsi «incoraggiato» dalla nuova atmosfera nei colloqui tra gli esponenti dei governi di Zagabria e Lubiana. Né lui, né Jandrokovi?, comunque, hanno voluto sbilanciarsi sulle possibilità di giungere a una soluzione definitiva entro il 10 ottobre prossimo, data in cui la presidenza svedese dell’Unione europea ha previsto lo svolgimento della Conferenza intergovernativa d’accesso. «Staremo a vedere. Non voglio dire niente prima che venga trovata una soluzione, ma credo che la Conferenza si svolgerà molto presto e che Zagabria riuscirà ad aprire e a chiudere un grande numero di capitoli», ha puntualizzato Jandrokovi?.
Il commissario all’Ampliamento Olli Rehn, non nasconde il proprio ottimismo e prevede un prossimo sblocco dei negoziati. «Siamo vicini alla soluzione, che potrebbe arrivare l’autunno prossimo. Prima arriva, meglio è», è stato categorico. Alla domanda se la Croazia manterrà il confine comune con l’Italia, Jandrkovi? ha detto: «Sicuramente terremo conto dei nostri interessi nazionali ed è ovvio che il confine con l’Italia rientra fra questi». Una domanda del genere è stata più che logica visto che la Slovenia, come noto, ha bloccato i negoziati nel tentativo di ottenere dalla Croazia l’accesso diretto alle acque internazionali. In questo caso, la Croazia non confinerebbe più con l’Italia. In questo contesto, anche il ministro degli Esteri sloveno, Samuel Žbogar, ha affermato che dopo 18 anni sarebbe ora che il problema dei confini venga risolto una volta per tutte.
Sempre a Stoccolma, il capo della diplomazia slovena ha incontrato il collega Carl Bildt, informandolo di alcuni dettagli dei colloqui tra Lubiana e Zagabria mantenuti ancora “segreti” per l’opinione pubblica. Anche in questa occasione, è stata definita oltremodo positiva la decisione di adottare una «diplomazia silenziosa». D’altra parte, ha detto che è un successo reciproco il fatto che le due parti possano discutere in questo modo da sole, senza l’aiuto di terzi. A Stoccolma, si è incontrato brevemente anche con Gordan Jandrokovi?. I due ministri hanno analizzato quanto fatto dalla loro ultima riunione ufficiale fino a questo momento e vagliato che cosa bisogna compiere nell’immediato futuro. Il Ministero degli Esteri croato, intanto, ha smentito le tesi dell’agenzia di stampa tedesca DPA, secondo la quale Zagabria e Lubiana starebbero trattando l’introduzione di un’amministrazione comune (condominio) nel golfo di Pirano per un periodo da venti a cinquanta anni. «Soltanto poche persone sanno il contenuto dei colloqui. Tutto quanto viene piazzato nei media da fonti anonime, può essere controproducente rendere più difficile l’intento e la volontà di trovare una soluzione», ha dichiarato il portavoce Mario Dragun.