Nell’ambito degli eventi dell’edizione 2021 della Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale (Trieste, 23-26 settembre 2021), organizzata dal Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata (CDM) in collaborazione con il comitato provinciale di Trieste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Coordinamento Adriatico Aps ha avuto modo di intervenire con alcuni relatori e di presentare le sue ultime attività.
Già nella prima giornata della rassegna, avente per tema “Visioni dell’Esodo tra passato e futuro”, il Prof. Avv. Giuseppe de Vergottini, Presidente di CA e della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, è intervenuto nella tavola rotonda di apertura dei lavori. In tale sessione si è parlato dello studio, svolto dallo storico Raoul Pupo assieme a Jacopo Bassi e Luca Manenti, sulle prime pagine che “Il Piccolo” di Trieste (testata fondata 140 anni fa) ha dedicato all’esodo da Istria, Fiume e Dalmazia dal 1945 al 1956. Dagli editoriali di carattere politico in cui si sottolinea quanto perduto agli articoli che danno conto di come si svolgevano le giornate dei profughi nei quartieri creati ad hoc in giro per l’Italia: questo materiale va ad alimentare il portale Noi Esuli. Dopo il saluto, in presenza, del Sindaco Roberto Dipiazza e, da remoto, del presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin, è stata inaugurata la mostra che raccoglie la digitalizzazione di alcune di queste pagine d’epoca del quotidiano giuliano: «Abbiamo pensato di raccontare la tragedia che si stava consumando attraverso le pagine del giornale – ha spiegato il direttore Omar Monestier -. Mano a mano che passavano gli anni e che il giornale cambiava perfino denominazione (dal Giornale Alleato al Piccolo, passando per Il Giornale di Trieste) abbiamo notato il cambio di prospettiva sul tema».
«Dal 1945 al 1947 è stato trattato in maniera fin troppo neutra, tanto che il Giornale Alleato ne parla con assoluto distacco – hanno specificato Jacopo Bassi e Luca Manenti, i due ricercatori che si sono occupati della ricerca e della catalogazione dei giornali -. Dal 1947 e con la nuova denominazione, Il Giornale di Trieste il tema dell’Esodo è stato trattato in modo dicotomico, dividendolo tra comunisti e anticomunisti, e il giornale sceglie una parte ben definita con la quale stare». Sul come hanno svolto la loro ricerca, i due ricercatori hanno spiegato di aver cercato assieme alla condirettrice del Piccolo, Roberta Giani e al redattore Diego D’Amelio, di fare uno spoglio sistematico degli articoli contenenti questo tema. «Abbiamo cercato di isolare ogni articolo che parlava di esuli, con la narrazione completa dalla partenza dalle loro case di origine, fino ai campi profughi».
«Si tratta di un’opera meritoria – ha sottolineato lo storico Raoul Pupo – che aiuta la comprensione dell’argomento a 60 milioni di italiani. Beninteso, ora non vuol dire che tutta Italia conosca la storia dei giuliano-dalmati, ma certamente ne sanno di più rispetto ad altri temi fondanti della storia d’Italia come per esempio il Risorgimento. La tematica è sempre viva – ha proseguito il cattedratico – e il fatto che la polemica sia sempre accesa lo dimostra. Rimane il fatto che fuori dall’Italia questo storia è ancora molto poco conosciuta ed è un bene, perciò, che questo sito sia scritto anche in inglese».
Secondo Giuseppe de Vergottini «quest’opera è un modo per avvicinarci in modo documentato ai problemi dell’Esodo: si tratta di un lavoro apprezzatissimo che ci auguriamo possa essere diffuso il più possibile».
Il pomeriggio è proseguito con la narrazione di come le associazioni della diaspora adriatica sparse in giro per l’Italia abbiano ottimizzato negli ultimi anni, e soprattutto in epoca della pandemia, la divulgazione della storia del confine orientale usufruendo anche delle nuove tecnologie. Nel panel Arte, cultura e tecnologia: l’attività delle associazioni è intervenuto tra gli altri l’architetto Emanuele Bugli, collaboratore di CA.
Nel mattino della seconda giornata è stato fatto un tuffo nelle mode vacanziere del passato attraverso la visione delle Terre dell’Adriatico Orientale da parte del Touring Club Italiano. A conversare con Emanuele Bugli, referente del progetto realizzato da Coordinamento Adriatico grazie ad un contributo della L. 72/2001, la professoressa Ester Capuzzo, Luciano Mornacchi, direttore commerciale del Touring Editore e Andrea Ungari, professore ordinario di storia contemporanea. Molti gli aspetti trattati nei cento anni presi in considerazione, su tutti i modi con i quali la principale associazione legata al mondo del turismo italiano ha cambiato il suo approccio nel corso degli anni nei confronti delle terre dell’Adriatico Orientale. Particolarmente significative le illustrazioni concernenti la Venezia Giulia a cavallo delle due guerre mondiali. Al pomeriggio è stata la volta della presentazione del progetto podcast: “Foibe e Giorno del Ricordo, un percorso storico contro le semplificazioni e le ideologizzazioni”, nel corso del quale, assieme ad Andrea Ungari, Petra Di Laghi (dirigente di Coordinamento Adriatico), Gianni Oliva, Diego Lazzarich e Giuseppe Parlato si è approfondito il percorso e le motivazioni che hanno portato alcuni negazionisti a trattare in modo oltremodo superficiale il tema della tragedia delle foibe. Subito dopo, è stato importante il riscontro avuto dall’esposizione dell’accordo sottoscritto lo scorso 29 luglio a Zagabria tra Federesuli e Unione Italiana, alla presenza di Giuseppe De Vergottini, presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, Marko Gregori? in rappresentanza del presidente dell’Unione Italiana dell’Istria, Maurizio Tremul, Giorgio Tessarolo, vicepresidente delle Comunità Istriane e membro della commissione sulla legge 72, Davide Bradanini, Console italiano a Fiume, e Franco Papetti, vicepresidente della stessa Federesuli. Un accordo, come sottolineato a più riprese dai presenti, che costituisce un importante salto di qualità nelle relazioni tra le organizzazioni rappresentative del mondo degli Esuli e della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, con l’obiettivo di promuovere attività culturali e istituzionali finalizzate alla tutela e alla valorizzazione delle identità culturali e storiche dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, stimolando in particolar modo l’elaborazione di progetti comuni. L’incontro è stato moderato dal presidente nazionale dell’Anvgd e del Cdm, Renzo Codarin.
Giornata tutta dedicata alle donne, infine, la terza della Bancarella, nel pomeriggio della quale ha avuto tra l’altro luogo la tavola rotonda “Italiani tra le due sponde: i progetti per l’oggi” con la professoressa Donatella Schürzel (vicepresidente nazionale Anvgd), l’architetto Elisabeth Foroni (dirigente di CA), Elena Uljan?i? (Museo del Territorio Parentino) e Roberta Ugrin, presidente della Comunità degli italiani di Rovigno.