Scritto da Franco Babich, «Il Piccolo», 26/11/10
LUBIANA – Slovenia e Croazia hanno scambiato ieri le note diplomatiche di ratifica dell’«Accordo sull’arbitrato internazionale per risolvere il contenzioso sui confini». Accordo, che con questo scambio degli strumenti di ratifica diventa vincolante per entrambi i Paesi anche dal punto di vista del diritto internazionale, ed entrerà in vigore lunedì prossimo. I termini previsti dall’intesa per definire concretamente la linea del confine, sia quello marittimo che quello terrestre, inizieranno comunque a decorrere soltanto dal momento della firma del Trattato di adesione tra la Croazia e l’Unione europea, presumibilmente nella prima metà del 2011. L’accordo, con il quale i due Paesi hanno deciso di affidare a terzi il delicato compito di stabilire la linea di confine – questione irrisolta fin dall’indipendenza, dunque dal 1991 – è stato sottoscritto dai premier sloveno Borut Pahor e croato Jadranka Kosor il 4 novembre 2009 a Stoccolma. Zagabria lo ha ratificato lo stesso mese mentre Lubiana, dopo la ratifica in Parlamento, ha sottoposto l’intesa anche al referendum. Il 6 giugno di questo anno, a favore dell’intesa si sono espressi il 51,5% dei cittadini sloveni che si erano recati alle urne.
Lo scambio degli strumenti di ratifica è avvenuto però solo ora in quanto la Croazia voleva inserire nella nota diplomatica pure una dichiarazione interpretativa del testo dell’Accordo arbitrale. Le diplomazie hanno lavorato per alcuni mesi e alla fine sono riuscite a trovare la soluzione: lo scambio di note ha interessato soltanto l’«Accordo» sottoscritto a Stoccolma, senza alcuna aggiunta (una dichiarazione unilaterale, per “rispondere” a Zagabria, l’aveva preparata anche il Parlamento sloveno, ndr). Il contenzioso per il quale Slovenia e Croazia hanno deciso di rivolgersi all’arbitrato internazionale riguarda il confine marittimo – mai esistito tra le due ex repubbliche jugoslave – come pure quello terrestre. Uno dei punti contesi riguarda alcuni abitati sulla sponda sinistra del fiume Dragogna, in Istria, che al momento dell’indipendenza, nel giugno 1991, facevano parte del territorio amministrativo del Comune di Buie (Croazia) ma anche del Comune catastale di Sicciole (Slovenia). In tutti questi anni ci sono state diverse provocazioni nella zona, anche tra pescatori ma per fortuna nessun incidente tanto serio da compromettere irrimediabilmente o per periodi più lunghi, le relazioni tra Lubiana e Zagabria.