Scritto da «La Voce del Popolo», 07/08/09
Alcuni esperti sloveni sono del parere che il “condominio” sia applicabile al Golfo di Pirano, ma solamente se la parte croata rinuncia ad alcune sue prese di posizione. In particolare, l’esperto di diritto marittimo e della navigazione, Marko Pavliha, in un’intervista rilasciata alla TV slovena ha ribadito la necessità di applicare l’idea del condominio anche al promontorio di Salvore nonché il tratto di mare incluso nell’Accordo internazionale sul traffico di frontiera e sulla collaborazione (SOPS). Pavliha ha sottolineato che il condominio non si può attuare dal centro del Golfo di Pirano «come vogliono i croati», bensì dal promontorio di Salvore e dal tratto di mare compreso dall’SOPS. Pavliha è l’ex ministro dei Trasporti nel governo dell’ex premier Anton Rop.
Riferendosi all’incontro tra i premier di Croazia, Jadranka Kosor, e di Slovenia, Borut Pahor, avvenuto la settimana scorsa, Pavliha ha commentato che per proseguire le trattative di adesione della Croazia all’Unione europea non è sufficiente che la Croazia ritiri la documentazione contestata da Lubiana. Secondo l’esperto sloveno, infatti, «il Sabor deve cambiare le Leggi e i documenti che contengono i confini ‘controversi’». Per ciò che concerne un’eventuale congelamento della questione inerente ai confini, Pavliha è favorevole, «a patto che la Croazia non continui a fare passi unilaterali sui confini, come fatto sinora». Alla stessa trasmissione TV ha partecipato anche l’esperto sloveno sui rapporti con la Croazia, il giornalista Tomaž Slavnik. Questi ha invitato alla pazienza, ossia ha indicato che bisogna attendere i risultati della «diplomazia silenziosa», annunciata dai due premier dopo l’incontro al castello di Trakoš?an. Kosor e Pahor, infatti, hanno congiuntamente dichiarato che i ministri degli Esteri di Croazia e Slovenia si incontreranno spesso e con regolarità, «ma non sempre davanti alle telecamere». Slavnik ha poi aggiunto che sarebbe opportuno evitare notizie sensazionalistiche da entrambe le parti. Infine, sottolineando di parlare esclusivamente a titolo personale, ha espresso l’opinione che molto difficilmente la Croazia entrerà nell’Unione europea prima della metà del 2012.
Uno degli autori dell’idea stessa del condominio ha rilasciato un’intervista al quotidiano lubianese «Dnevnik», asserendo che di condominio non si può parlare finché tra le parti coinvolte non si insatura un rapporto di reciproca fiducia. «Il condominio, ossia l’amministrazione comune, in questo momento mi sembra la soluzione migliore della questione dei confini. Però, purtroppo, questa soluzione non sembra realizzabile», ha spiegato Matej Avbelj, professore alla Facoltà europea di diritto di Nova Gorica, il quale ha presentato la sua idea di condominio tre anni fa, in un saggio redatto in collaborazione con un altro esperto di diritto internazionale. Per avere un condominio servono due parti, «e l’amministrazione comune è impossibile se non c’è fiducia reciproca e se manca la reale convinzione che su un dato territorio sarà amministrato in buona fede, per il bene comune e a lungo termine», ha spiegato Avbelj, aggiungendo che la parte slovena non ritiene accettabile un condominio su tutto il Golfo di Pirano, bensì solamente sulla sua parte meridionale, ossia sul «territorio di discordia», verso la costa croata. Il quotidiano di Lubiana ha ricordato che l’idea di un condominio è apparsa per la prima volta una quindicina di anni fa, quando ne ha fatto parola l’allora capo della diplomazia slovena Dimitrij Rupel. In seguito lo stesso Rupel ha rinunciato e addirittura criticato l’idea.