I vertici dell’associazionismo della diaspora adriatica hanno incontrato in teleconferenza i massimi rappresentanti della Comunità Nazionale Italiana autoctona della Croazia e della Slovenia sabato 5 dicembre 2020.
All’incontro hanno partecipato il Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, Giuseppe de Vergottini, Franco Papetti (Presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio),
Renzo Codarin (Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), Tito Lucilio Sidari (Presidente dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria – Libero Comune di Pola in Esilio), David Di Paoli Paulovich (Presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane) e Giorgio Varisco (in rappresentanza dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio), il Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul ed il Presidente della Giunta Esecutiva
dell’Unione Italiana, Marin Corva.
Nel corso della riunione sono stati esaminati tutti i campi della possibile e necessaria stretta sinergia fra le due componenti dell’italianità adriatica, con l’obiettivo, pandemia permettendo, di procedere quanto prima alla firma congiunta di un accordo di collaborazione che renda organici i rapporti tra FederEsuli ed Unione Italiana.
Primo passo di questo percorso condiviso sarà la celebrazione congiunta del Giorno del Ricordo 2021: data e luogo verranno fissati nelle prossime settimane anche in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica in Italia, Slovenia e Croazia.
L’implementazione dell’accordo Dini-Grani? sulle Minoranze del 1996 sarà una delle prime istanze da affrontare, affinché il bilinguismo nelle località di storica presenza italiana trovi piena attuazione in tutte le sfere, dai diritti linguistici, al mondo scolastico.
Partendo dall’incontro dei P residente italiano, Sergio Mattarella, e sloveno, Borut Pahor, a Trieste lo scorso 1 3 luglio e dalle recenti aperture sul tema dell’esodo da parte del Presidente croato, Zoran Milanovi?, si è deciso di trovare le forme migliori per portare un doveroso riconoscimento ufficiale ed istituzionale ai tanti luoghi di sepoltura, foibe e fosse comuni, ove furono trucidati tantissimi italiani allo scopo di indebolire la presenza nazionale maggioritaria autoctona in quelle terre e spingerla all’esodo. Dovrà essere, inoltre, intensificata la salvaguardia dei cimiteri che ospitano tombe italiane, principalmente da parte delle autorità croate e slovene, attività che richiederà una sempre più stretta collaborazione con le comunità locali.
Allo scopo di portare avanti gli impegni presi ed avviare un sempre più solido coordinamento, è stato, infine, stabilito di fissare incontri mensili periodici e di costituire un gruppo permanente di lavoro comune formato da tre esponenti della FederEsuli e da altrettanti dell’Unione Italiana.
Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati – Unione Italiana