Il professore, scrittore, poeta e pittore che per decenni con le sue opere ha dato vigore al microcosmo culturale della minoranza italiana di Croazia e Slovenia, si è spento a Buie all’età di 91 anni
È appartenuto a quella generazione che aveva avuto il compito di ripensare e mantenere in vita la cultura italiana sul territorio, di ricorrere alla creatività artistica intesa anche come espressione di identità
Il suo romanzo “La città divisa” è considerato uno dei migliori romanzi della letteratura italiana istro-quarnerina
La Comunità Nazionale Italia dell’Istria e del Quarnero e l’Istria tutta hanno perso uno dei suoi artisti di maggior rilievo. All’età di 91 anni si è spento Claudio Ugussi, professore, scrittore, poeta e pittore che per decenni con le sue opere ha dato vigore e apportato qualità al microcosmo culturale della minoranza italiana di Croazia e Slovenia.
Fino alla sua scomparsa, accanto al novantaseienne Giacomo Scotti, al Rovignese Giovanni Radossi, alla “Polesana” Nelida Milani Kruljac e alla Fiumana ma da una vita residente e operante a Dignano Anita Forlani, era stato uno dei pochi grandi vecchi della CNI ancora in vita, appartenente a quella generazione che aveva conosciuto in prima persona i traumi della Seconda guerra mondiale e il passaggio dell’Istria dall’Italia alla Jugoslavia.
Si tratta di quella generazione che aveva avuto il compito di ripensare e mantenere in vita la cultura italiana sul territorio, di ricorrere alla creatività artistica intesa anche come espressione di identità e che aveva visto per protagonisti personaggi del calibro di Eros Sequi, Sergio Turconi, Lucifero Martini, Alessandro Damiani, Osvaldo Ramous, Antonio Pellizzer, Mario Schiavato, Ester Barlessi, Maria Schiavato, Romolo Venucci, Ligio Zanini…
Claudio Ugussi, oltra a dare il suo decennale contributo nel suo ruolo di professore di lingua e letteratura italiana al Ginnasio di Buie, aveva fatto sentire la sua voce in campo letterario, specialmente con il romanzo “La città divisa”, scritto tra il 1982 e il 1983, pubblicato dall’editore Campanotto di Udine nel 1991, riproposto dall’Edit di Fiume nel 2011 ed edito nella traduzione in croato di Lorena Monica Kmet con il titolo “Podijeljeni grad” dalla prestigiosa casa editrice Durieux di Zagabria del 2002.
“La città divisa”, considerato uno dei migliori romanzi della letteratura italiana istro-quarnerina, tratta delle vicende di Pola tra il 1943-1947, prima e durante il periodo dell’amministrazione anglo-americana, quando si stava decidendo se la città sarebbe rimasta italiana o se invece sarebbe passata alla Jugoslavia. Con la sua narrazione sciolta, chiara, mai inquietante e offensiva, Ugussi, tramite il protagonista Ugo, un ragazzino che vive con la famiglia nel rione polese delle Baracche, descrive il clima di miseria, di incertezza e di instabilità che si respira nella città, gli scontri politici, i confronti verbali anche interni alle famiglie, fino a all’esodo e all’abbandono della città da parte di molti dei suoi abitanti a bordo della nave “Toscana”.
Nato a Pola nel 1932, Claudio era il primo di tre fratelli: gli altri due, entrambi scomparsi, erano il noto professore di filosofia e pittore Romano, mentre l’altro, Vinicio, operaio al cantiere di Pola ma al contempo ottimo violinista e pittore. A differenza dei fratelli, che sono rimasti sempre a Pola, dopo il conseguimento all’Università a Zagabria dove si laureò in Lettere e filosofia con una tesi sulla narrativa di P.A. Quarantotti Gambini, si trasferì a Buie dove dal 1959 insegnò lingua e letteratura italiana presso la Scuola media superiore italiana, dove si sposò e rimase a vivere per tutta la vita.
I suoi esordi artistici avvengono nel campo della lirica, i componimenti poetici di Claudio Ugussi vengono inizialmente proposti nelle raccolte di autori vari, in “Poesia 1” e in “Poesia 2” pubblicate dall’Edit di Fiume nel 1964 e rispettivamente nel 1968. Nel 1969 esce a Roma, per l’editrice Fratelli Palombi Editori, la silloge “Gli ulivi” accompagnata da una presentazione di Renzo Frattarolo. Nell’occasione il critico mise in luce l’affacciarsi gratificante di una nuova generazione di poeti sulla scena della poesia italiana dell’Istria, alla quale il giovane Ugussi apparteneva a pieno titolo.
E saranno proprio gli ulivi, anche nel consesto del dolce panorama collinare del Buiese a lui vicino, che ispireranno gran parte della sua arte pittorica. Allievo del maestro Romolo Venucci, ritenuto il maggior artista della Comunità italiana rimasta, Ugussi ritrarrà l’ambiente istriano con uno stile a metà strada tra il cubismo e l’espressionismo, ma con la leggerezza dell’impressionismo tanto che alcuni dei suoi olii su tela trasmettono una delicatezza tipica degli acquarelli.
Con i suoi lavori pittorici, ma anche con la prosa ((“La poltrona”, 1981; “Il pittore”, 1985; “La partenza di Obi”, 1986; “Viaggio di circostanza”, 1988; “Vado a Roma, vieni anche tu”, 1990)., Ugussi risulterà vincitore a molte edizioni di “Istria Nobilissima”, il più prestigioso concorso d’arte e cultura organizzato dalla Comunità italiana di Croazia e Slovenia, precisamente dall’Unione Italiana di Fiume e dall’Università popolare di Trieste.
Istriano di cultura italiana, come si è spesso definito da solo, Claudio Ugussi ha visto molte delle sue opere pubblicate nell’Antologia “Istria Nobilissima” e nelle riviste “La Battana”, “Alisei”, “IstriAmica”, “Književna Republika”, “Trenutak proze” e “Literarisch reisen: Istrien”. L’ultimo suo libro è la raccolta di racconti “Il nido di pietra” pubblicato dall’Edit nel 2013, edito in croato come “Kameno gnijezdo” sempre da Durieux.
Silvio Forza
Fonte: Istra24 – 19/07/2023