Scritto da «La Voce del Popolo», 09/10/09
ZAGABRIA. La Croazia ha celebrato ieri la Giornata dell’Indipendenza. Con una serie di manifestazioni, molte delle quali svoltesi già mercoledì, è stato ricordato l’8 ottobre 1991 quando il Sabor croato prese la storica decisione di scindere tutti i rapporti giuridico-statali con la RSF di Jugoslavia. Nella delibera si rilevò a chiare lettere che la Croazia non considerava più legittimo nessun organismo o atto della vecchia Federazione. La decisione in parola venne presa tre mesi dopo la Dichiarazione di Brioni, con la quale Zagabria si era impegnata a un rinvio della dichiarazione dell’indipendenza, su pressione della Comunità europea che voleva che la crisi jugoslava venisse risolta in modo pacifico. Scaduta la moratoria, il 7 ottobre, l’aeronautica dell’APJ bombardò il centro storico di Zagabria e il palazzo governativo di Banski dvori dove, in quel momento, erano in riunione i vertici statali con in testa il presidente Franjo Tu?man. A causa del rischio di nuovi bombardamenti la storica riunione del Sabor, in cui venne sancita l’indipendenza della Repubblica di Croazia, si tenne nei sotterranei dell’edificio dell’INA a Zagabria. Diciotto anni dopo il Paese è impegnato nella marcia di avvicinamento all’Unione europea. In concomitanza con le celebrazioni, alte delegazioni statali guidate dal Capo dello Stato Stjepan Mesi?, dalla premier Jadranka Kosor e dal presidente del Sabor, Luka Bebi?, hanno deposto corone di fiori e acceso ceri al cimitero zagabrese di Mirogoj.