Buie: patrimonio comune istro-veneto

Scritto da Franco Sodomaco

Grazie alla Legge Beggiato del 1994 sugli “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia”, da 15 anni a questa parte sono stati investiti in Istria dal Veneto, mezzi, per centinaia di migliaia di euro, per il tramite della Regione Istriana e delle autonomie locali. A Buie, Marianna Jelicich, vicesindaco italiano, ci ha fatto il punto della situazione, per capire com’è andata finora, e come saranno spesi i mezzi in questione. «Dal dicembre 1997 al marzo 2004 è stato ristrutturato l’organo Callido nella chiesa di San Servolo. L’opera è costata 60mila euro, di cui 31.814 stanziati dalla Città di Buie, 7.746,85 euro dalla Regione Veneto e 20.389,29 dalla Regione Istriana.

Dal 2003 al 2005 c’è stato il restauro del dipinto “Il castello Rotta” di Momiano. La costruzione del castello risale al XIII secolo. Venne abbandonato nel 1839 e, da allora ebbe inizio la sua decadenza. Nell’archivio di Venezia nel 2005 è stato rinvenuto il dipinto raffigurante il castello nel suo massimo splendore. Il restauro è costato 3.420 euro, di cui 3mila da parte della Regione Veneto. Dal 2001 al 2005 si è proceduto alla ricostruzione del campanile della chiesa San Martino e Stefano a Momiano per un costo di 49mila euro, di cui 20mila da parte della Regione Veneto. Quindi, c’è stata la ristrutturazione del campanile della chiesa di San Servolo di Buie con particolare attenzione alla ricostruzione delle scale interne, per un costo di 34mila euro, di cui 19mila da parte della Regione Veneto. La pavimentazione di piazza San Servolo è ancora in corso. Si tratta di un progetto iniziato nel 2005. La Regione Veneto ha stanziato fino ad oggi 15mila euro dei 30mila concessi (il preventivo era circa 400mila euro). I lavori hanno subito un forte ritardo nella realizzazione a causa dei tempi piuttosto lunghi per l’ottenimento del permesso di costruzione. La Città ha assicurato nel bilancio di quest’anno un milione di kune. Si è in attesa dell’ottenimento del benestare da parte del ministero dei beni culturali».
Storia di restauri e rinnovi

Ma non è tutto, perché i mezzi del Veneto sono serviti anche per altri interventi molto importanti per la salvaguardia del patrimonio culturale e storico del’Istria. Concretamente, Grisignana ha usufruito, nel 1994, di 15mila euro per il rinnovo di Palazzo Corner, poi, 20mila euro sono andati a Pola per il rinnovo di Casa Smareglia e 23mila a Dignano per Palazzo Bettica; ancora, nel 1996,10mila euro sono stati spesi a S. Lorenzo del Pasenatico e 10mila al CRS di Rovigno per l’Atlante delle piante e fiori dell’Istria. Nel 1999, 20mila euro sono stati stanziati per la pavimentazione di piazza S. Servolo a Buie e 8mila a Pinguente per il restauro di affreschi; nel 2000, 2mila euro hanno coperto le spese di un incontro fra scuole dell`Istria e del Veneto; nel 2001 poco meno di 20mila euro per il restauro della chiesa di S. Martino, 7.700 a Sanvicenti per il restauro di palazzo Morosini-Grimaldi, e 15.500 per Umago, Visinada e Valle per restauri di statue di stile gotico. Nel 2002 -2003 erano andati a Montona, complessivamente, 77mila euro, per il restauro delle mura cittadine, dell’organo Callido, di un trittico e del perfezionamento professionale di due restauratori a Venezia.

Nel 2004, 40mila euro sono stati elargiti a Cittanova per il restauro delle mura antiche, 30mila a Grisignana per il restauro di Palazzo Spinotti Morteani, 30mila per il restauro dell`altare ligneo della chiesa della Madonna a Medolino e altri 30mila per la pavimentazione della piazza di Visinada. Il Veneto, molto generosamente eroga ancora denaro per gli stipendi studenteschi, per i gemellaggi, la collaborazione fra le due Regioni contermini, il finanziamento di corsi di lingua italiana, pubblicazioni varie, equipaggiamento delle nostre Comunità degli Italiani e via dicendo. A Buie ora sperano di ultimare la pavimentare di piazza S. Servolo con i mezzi in parola, usando la genuina pietra istriana, come previsto dal progetto di Armando Gini (costo di 2,5 milioni di kune, superficie di 1.200 metri quadri ). A Momiano il restauro del campanile è costato invece 450mila kune.

Fonte: «La Voce del Popolo», 28/08/09.