Scritto da «La Voce del Popolo», 27/10/10
CAPODISTRIA – Nei rapporti tra i cittadini connazionali e le istituzioni statali slovene, il bilinguismo continua a essere bistrattato. Come noto, la Comunità autogestita costiera (CAN) aveva protestato formalmente per il mancato rilascio anche in italiano delle notifiche sul valore degli immobili, preparate dalla Direzione nazionale di geodesia (GURS). Dallo stesso organismo è giunta una perentoria replica, che torna a mettere in dubbio lo status dell’italiano come lingua ufficiale nell’area istriana. Il GURS sostiene, infatti, di rispettare nelle comunicazioni la Costituzione. Si rifà all’articolo 11, che indica, nella prima frase, come lingua ufficiale in Slovenia lo sloveno. Sorvola, invece, sul resto dello stesso articolo che recita: «Nei territori nazionalmente misti, sono lingue ufficiali anche l’italiano e l’ungherese».
Quasi a prevenire questa ovvia obiezione da parte delle due Comunità nazionali, i geodeti sloveni sostengono ancora di non aver condotto alcuna procedura amministrativa (per cui è obbligatorio il rilascio delle delibere bilingui), ma di aver soltanto informato i proprietari degli immobili sul valore dei loro stabili.
Le informazioni utili, i formulari e le indicazioni più urgenti, sono pubblicate su Internet anche in italiano ed ungherese. Lascia ancora più perplessi la terza giustificazione del GURS: non potendo conoscere la nazionalità dei cittadini a cui si sono rivolti e non esistendo basi giuridiche per ottenere simili informazioni, ha emesso per tutti soltanto notifiche in sloveno. Agli appartenenti alla CNI assicura, però, la possibilità di rispondere per iscritto alla notifica nella loro madre lingua oppure di rivolgersi agli uffici locali del GURS, dove i funzionari sono abilitati a comunicare in italiano. La CAN costiera si riserva di valutare nei prossimi giorni la risposta pervenuta e di prendere ulteriori provvedimenti. (gk)