Scritto da Marin Rogic, «La Voce del Popolo», 21/07/14
lunedì 21 luglio 2014
ZAGABRIA – Il Fondo per il risarcimento dei beni nazionalizzati o confiscati all’epoca del potere comunista jugoslavo verserà quest’anno agli ex proprietari un importo totale pari a 148,7 milioni di kune. Questa somma, come spiegato dai rappresentanti del Fondo, comprende gli indennizzi in denaro previsti per il 2014. Il processo di denazionalizzazione in Croazia, seppure lentamente, dunque prosegue. Agli ex proprietari ai quali, per svariati motivi, non è stato possibile o non si è voluto restituire i beni sottratti all’epoca del comunismo, vengono comunque concessi risarcimenti in denaro, seppure scaglionati nel tempo, per non pesare troppo sulle asfittiche casse dello Stato. Al fine di saldare anche quest’anno il debito nei confronti degli ex proprietari, il governo ha approvato, nella sua ultima sessione, l’emissione di un’Obbligazione globale, dal valore di poco più di 50 milioni di euro.
FINO AD OGGI 22.516 PERSONE RISARCITE
Le sentenze sulla restituzione o il risarcimento dei beni nazionalizzati o confiscati, lo ricordiamo, vengono emanate dagli uffici dell’amministrazione di Stato, mentre il Fondo per l’indennizzo dei beni è il responsabile dell’attuazione di tali delibere. Dalla sua nascita ad oggi (1996-2014, ndr.), il Fondo ha ricevuto 10.138 sentenze definitive con le quali è stato disposto il risarcimento di 22.516 persone per un totale di 1,777 miliardi di kune. Una piccola parte di questo importo, 316 milioni di kune per l’esattezza, è stata considerata dal Fondo come “rimborso in denaro” e, fino al 17 luglio di quest’anno, sono stati corrisposti 302 milioni di kune. L’Obbligazione globale fissa un indennizzo totale pari a 1.416 miliardi di kune, per cui le quote di partecipazione alla stessa hanno un valore complessivo di 186 milioni di euro. Nel controvalore in kune fino sono stati pagati 139,5 milioni di euro. Ciò vuole dire che gli ex proprietari hanno ricevuto in tutto 1,4 miliardi di kune. La altre annualità mancanti verranno corrisposte entro il 2019. Per quanto riguarda le sentenze definitive ricevute, ma che devono essere ancora attuate, dal Fondo hanno fatto sapere che fino al 17 luglio ne sono arrivate 1.671, per un totale di 3.129 persone da rimborsare. I dirigenti del Fondo mettono comunque le mani avanti e affermano di non sapere quante siano ancora le richieste per la restituzione o l’indennizzo dei beni confiscati che sono in fase di soluzione o che non sono ancora state prese in esame. Assicurano in ogni caso che tutte le delibere verranno attuate attraverso il risarcimento in denaro e la consegna di obbligazioni. Gli interessati possono ricevere informazioni, presso gli uffici regionali dell’amministrazione statale, incaricati di evadere le pratiche relative della denazionalizzazione.
QUANTI I CITTADINI STRANIERI?
Su quanti siano i cittadini stranieri beneficiari di una sentenza definitiva di rimborso i responsabili del Fondo non si sbilanciano. Fanno soltanto sapere che bisogna distinguere gli stranieri che hanno chiesto direttamente il risarcimento, da quelli che sono eredi di cittadini croati che hanno presentato la richiesta di indennizzo del patrimonio nazionalizzato o confiscato. Detto questo, sottolineano comunque che la maggior parte di coloro che tengono in mano una sentenza definitiva, sono persone che sono eredi degli ex proprietari.
15.8 MILIONI DI KUNE ALLA CHIESA
Il Fondo per la restituzione dei beni sequestrati, è anche competente per il risarcimento in denaro riguardante le proprietà della Chiesa cattolica che sono state confiscate dalle autorità comuniste jugoslave nel secondo dopoguerra. Così, dei previsti 148,8 milioni di kune che andranno quest’anno ai beneficiari del risarcimento dei beni espropriati, circa un decimo dell’importo verrà versato alla Chiesa cattolica. A conti fatti si prevede che la Curia riceverà una cifra intorno a 15,8 milioni di kune.