Ancora in stallo il contenzioso tra Slovenia e Croazia

Scritto da Coordinamento Adriatico

Il contenzioso confinario tra Slovenia e Croazia, sottoposto a un complesso arbitrato della UE, rischia di avere tempi lunghi anche per i veti contrapposti su altri temi tra Lubiana e Zagabria. La Slovenia continua infatti a manifestare perplessità di vario genere al negoziato per l’adesione di Zagabria all’Unione europea. La materia non accenna infatti a trovare un punto di raccordo e appena qualche settimana fa lo stesso presidente sloveno Borut Pahor, aveva riaffermato che la Slovenia rimane molto vigile sul problema fino a quando la Croazia non ritirerà dal processo negoziale tutta una serie di «documenti contestati» con i quali Zagabria cercherebbe di pregiudicare l’esito della disputa di confine fra i due Paesi. Sulla questione il ministro degli Esteri Frattini è stato molto esplicito: «Noi stiamo cercando di persuadere la Slovenia ad essere, per così dire, flessibile in spirito europeo. C’è una proposta della commissione europea che io credo che meriti di essere accettata. É una proposta che va incontro alle giuste preoccupazioni slovene di avere cioè una considerazione per l’accesso al mare adriatico e al mare aperto, ma al tempo stesso ci sono le preoccupazioni croate di non vedere bloccato il suo cammino verso la Ue solamente per una questione bilaterale che altri Paesi hanno saputo risolvere».

L’Unione europea dovrebbe prendere posizione sul blocco sloveno dei negoziati di adesione, visto che ci troviamo in una situazione in cui Zagabria ha approvato l’ultima proposta di Bruxelles per la soluzione del contenzioso, mentre Lubiana ha presentato richieste di modifica che la parte croata considera inaccettabili. Ha sottolineato per parte sua a New York il premier croato Ivo Sanader, che ha definito «seri» gli emendamenti sloveni al piano del commissario all’Allargamento, Olli Rehn, in quanto, ha aggiunto, «influiscono sull’essenza della controversia». Per tale motivo, ha ribadito Sanader, tali emendamenti sono «assolutamente inaccettabili». Se non verrà trovato il modo per sbloccare le trattative di adesione croate, ha rilevato il premier, il prestigio internazionale della Slovenia subirà un duro colpo, giacché, ha aggiunto, Lubiana già da sei mesi blocca i negoziati a causa di questioni di carattere bilaterale. La Croazia, ha concluso il primo ministro, sta facendo il possibile per giungere allo sblocco: in questo ambito è all’opera la diplomazia silenziosa. Sanader ha infine espresso rammarico per il fatto che un Paese vicino, con il quale i rapporti sono buoni e amichevoli, già da sei mesi ostacola il cammino europeo della Croazia.Nel corso della sua missione a New York, avviata innanzitutto per rintuzzare le critiche del procuratore capo del Tribunale dell’Aja sulla questione della consegna dei registri sull’uso dell’artiglieria nell’attacco a Knin, il premier ha incontrato anche i ministri degli Esteri di Turchia e Bosnia ed Erzegovina, rispettivamente Ahmet Davutoglu e Sven Alkalaj.