Arriva come sesto volume della Collana degli Statuti istriani, avviata dalla Regione e dal suo assessorato alla cultura che dal 2007 in qua ha pubblicato quelli di Duecastelli, Dignano, Cittanova, Pinguente ed Umago. Lo Statuto di Buie, datato 1427 è uno dei più antichi dell’area se escludiamo Cittanova e poi anche Pirano e Capodistria.
La pubblicazione del volume, scritto in latino e non in istroveneto come nel caso dei cinque precedenti, è stata curata dall’accademica Nella Lonza e dal professor Josip Bani? che assieme a Jakov Jelin?i?, firmano pure i tre studi introduttivi dei quali si compone anche quest’opera ovvero: sul manoscritto e carattere linguistico, sulla storia medievale e proto-moderna della comunità e sugli aspetti storico-giuridici dello statuto.
“Per noi questo è un momento di grande orgoglio, si tratta di un progetto che abbiamo portato avanti assieme alla Regione istriana per tre anni”, ci ha detto il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin che ha evidenziato il grande interesse dei presenti verso il documento che regolava la vita pubblica e privata della cittadina più di 500 anni fa. Il volume, insieme alla riproduzione digitale del manoscritto conservato nell’Archivio di Trieste riporta le traduzioni in lingua croata ed italiana.
“Io l’ho letto tutto, dal primo all’ultimo capitolo e ci sono molte particolarità interessanti e che mi hanno colpito”, ci ha raccontato ancora il sindaco Vižintin e ha aggiunto: “Per esempio se il notaio deliberava un documento pubblico che poi risultava falso veniva punito con l’amputazione della mano destra, ma poi ci sono dettagliate norme matrimoniali che fanno emergere la condizione della donna e poi ad esempio si parla anche di stupri e altre violenze che venivano punite- in alcuni casi- con la pena di morte”.
Un’opera storica che – dunque- fa conoscere il passato della cittadina, la vita dei suoi abitanti ma che può essere anche spunto di riflessione sul presente. “Sicuramente il mondo si è sviluppato, la civiltà si è evoluta, ma è chiaro che le radici del nostro modo di essere e comportarci come pure quelle dell’attuale legislazione derivano in gran parte da quel documento di cinque secoli fa”, ha concluso il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin.
Lionella Pausin Acquavita
Fonte: Radio Capodistria – 09/09/2023