Scritto da «Il Piccolo», 01/07/10
BRUXELLES – Un segnale di apertura verso la Turchia e un’accelerazione per i negoziati di adesione della Croazia hanno impresso ieri un nuovo colpo in avanti alla politica dell’allargamento dell’Unione europea. Con Ankara è stato aperto ieri un solo capitolo negoziale, il tredicesimo, sui 35 previsti, ma l’accordo raggiunto tra i rappresentanti dei 27 Stati membri presso la Ue ha un significato politico particolare. «Nonostante i problemi e le divisioni, la Ue mantiene la porta aperta alla Turchia», rileva una fonte della presidenza spagnola di turno della Ue, che ha “strappato” il sì nell’ultimo giorno del suo semestre. La Spagna è una forte sostenitrice dell’adesione europea della Turchia, così come lo è l’Italia. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, all’indomani delle tensioni tra Turchia e Israele dopo il blitz israeliano contro la Flottiglia, ha richiamato i colleghi sul fatto che «non è interesse della Ue che la Turchia si senta abbandonata dall’Europa e trovi attenzioni in altri scacchieri». «L’Europa ha sbagliato a non dare alla Turchia segnali di vicinanza. Non possiamo prenderci il lusso di perdere la Turchia, che è un partner essenziale», ha aggiunto Frattini.
Oggi questo «segnale di vicinanza» è stato lanciato, nonostante la Francia e la Germania spingano per un «partenariato privilegiato» tra la Ue e la Turchia e non per l’adesione. I negoziati, aperti nel 2004, proseguono al rallentatore per via della questione irrisolta dello status di Cipro e dell’indisponibilità turca ad aprire i porti e gli aeroporti turchi ai ciprioti. Procede invece senza scosse l’avvicinamento della Croazia, che ha presentato la sua domanda di ingresso nel 2003. «Abbiamo fatto un passo irreversibile sulla via dell’adesione», ha detto il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, annunciando la chiusura di due capitoli negoziali e l’apertura degli ultimi tre. Se la Croazia farà le ultime riforme richieste, la firma di adesione potrebbe essere fatta nel 2011, prima ancora di quella dell’Islanda. L’allargamento è una delle priorità del Belgio che da oggi prende dalle mani degli spagnoli il timone della presidenza di turno della Ue. «Per la Turchia, speriamo di potere andare avanti se le richieste saranno soddisfatte», ha dichiarato il ministro degli Esteri belga Steven Vanackere, presentando il programma del semestre. «Lavoreremo per fare avanzare in modo rapido l’adesione della Croazia e dell’Islanda», ha assicurato.