Il bollettino Coordinamento Adriatico 1/2024

Può essere liberamente consultato online oppure scaricato in formato PDF il numero 1/2024 di Coordinamento Adriatico. Trimestrale di cultura e informazione:

https://www.coordinamentoadriatico.it/wp-content/uploads/2024/03/•CA-01-2024-def.pdf

Sommario

Articoli
Venti anni per una ricorrenza sempre più nazionale – Lorenzo Salimbeni
Ti ricordi quella volta a Rovigno? – Gianluca Cesana
Una denominazione per le popolazioni dalmate – Marco Martin
L’usuraio, l’oste e la regina – Caterina Ricci
Tre veneziani alla corte del Gran Khan – Marco Valerio Solia
Alvise Da Mosto e la navigazione del Mare Oceano – Francesco Di Bartolomei
«Al di là dei limiti dell’orizzonte». L’Adriatico di Paolo Thaon di Revel – Giacomo Fallegro di Reinasco
Pensatrici globali da Dora d’Istria a Luisa Muraro e Rosi Braidotti – Francesco Palazzo
Branko Karabati?, una eredità artistica – Alice Affini
Una deviazione della storia – Davide Giardina

Consigli di lettura
Mose e Autorità per la Laguna di Venezia, a cura di Gianfranco Perulli, Venezia, Supernova, 2021, pp. 112 – Tilde Mingardi
Edoardo Pittalis, La Serenissima e le epidemie, scienza, fede e superstizione. Come Venezia affrontò il nemico invisibile, Visnadello, Biblioteca dei Leoni, 2021, pp. 144 – Alberto Canosa
Michele Di Bartolomeo, Dimenticate caserme d’Oriente. Luoghi della Regia Guardia di Finanza sul confine italo-jugoslavo (1920-1941), Gorizia, LEG, 2022, pp. 499 – Michele Ruggiero
Francesco Ronchi, La scomparsa dei Balcani. Il richiamo del nazionalismo, le democrazie fragili, il peso del passato, Soveria Mannelli, Rubettino, 2023, pp. 140 – Enzo Alderani
Diego Zandel, Eredità colpevole, Roma, Voland, 2023, pp. 256 – Isabella Anna Durini

L’editoriale

Venti anni per una ricorrenza sempre più nazionale

Quasi tre milioni di spettatori, in prima serata, per seguire la fiction dedicata all’Esodo. Migliaia di italiani che si sono aggregati nelle varie stazioni ferroviarie in cui si è fermato il Treno del Ricordo. L’annuncio del ministro, Gennaro Sangiuliano, sulla realizzazione a Roma di un Museo nazionale dell’Esodo giuliano-dalmata. La cerimonia istituzionale del Giorno del Ricordo albergata ancora una volta al Quirinale, dove l’autorevole parola di Sergio Mattarella ha condannato nuovamente chi giustifica o minimizza le tragedie delle Foibe e dell’Esodo. Il ministro Antonio Tajani
che a propria volta ha definito l’Esodo quale «pulizia etnica».

Il 10 febbraio 2024 ha dato ulteriore visibilità alle vicende dell’italianità autoctona dell’Adriatico orientale e fornito nuovi spunti di riflessione all’opinione pubblica, che si confronta con crescente interesse e partecipazione con queste
pagine di storia nazionale, troppo a lungo trascurate o omesse. Conferenze sul territorio, promosse da amministrazioni comunali, istituzioni scolastiche, associazioni culturali, e momenti di approfondimento televisivo che non si sono concentrati solamente nei giorni a ridosso della ricorrenza, ma piuttosto si sono protratti per tutto il mese di febbraio giungendo sino a marzo.

Il film per la televisione La rosa dell’Istria realizzato dalla Rai ha portato all’estensione massima il concetto di «liberamente ispirato da», concedendosi non poche licenze e divagazioni rispetto al racconto autobiografico Chi ha paura dell’uomo nero? da cui è stato tratto. Tuttavia le sequenze finali ambientate in un Centro raccolta profughi e caratterizzate da una carrellata di struggenti primi piani hanno sicuramente bene contraddistinto le privazioni e
le sofferenze delle tante genti che hanno vissuto e patito l’Esodo.

Anche riguardo la narrazione proposta dalla voce narrante che ha accompagnato i tantissimi visitatori del Treno del Ricordo, che ha attraversato la penisola da Trieste a Taranto, ci sarebbe qualcosa da evidenziare, tuttavia il vagone allestito con le masserizie ha consentito a migliaia di individui, tra i quali moltissimi studenti, di provare le emozioni e le sensazioni che sconvolsero lo stesso Simone Cristicchi in visita al Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Il 18 febbraio, inoltre, anniversario del terribile episodio del «Treno della vergogna» avvenuto nel 1947, il convoglio ferroviario speciale del Ricordo ha fatto tappa proprio a Bologna: la stretta di mano fra il sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, e la presidente del Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Chiara Sirk, ha rappresentato un momento altamente significativo di scusa e riconciliazione che ha suggellato i contenuti della targa che già da parecchi anni ricorda quell’ignominioso episodio.

È stato sicuramente gratificante per il popolo dell’Esodo sapere che verrà allestito un Museo di carattere nazionale dedicato alla propria tragedia, ma è per la Associazione Coordinamento Adriatico APS motivo di ulteriore soddisfazione e orgoglio riscontrare nuovi apprezzamenti e approvazioni riguardo la proposta dell’allestimento dello spazio espositivo dedicato alla tragedia giuliano-dalmata proprio all’interno del Vittoriano. Si tratta di un progetto che vede Coordinamento Adriatico quale capofila, assieme ad altre sigle della diaspora adriatica e il cui studio di fattibilità ha da poco ottenuto il parere favorevole da parte del Ministero della Cultura. L’associazionismo, che nei decenni in cui pareva anche soltanto fuori luogo parlare apertamente di foibe ed esodo ne ha custodito memoria e testimonianze, oggi è promotore di un allestimento museale multimediale portato all’interno di uno dei luoghi simbolo della patria italiana e del suo percorso di riunificazione nazionale.

Risultati, quelli qui appena delineati, propriamente ragguardevoli, il cui conseguimento muove dall’istituzione del Giorno del Ricordo con la Legge 92 approvata il 30 marzo 2004 in maniera bipartisan e quasi all’unanimità, proprio allorché ne ricorre il ventennale. Allora come oggi c’è chi ancora porta avanti una vulgata sensatamente smentita dalla storiografia e dalle prove documentarie, mentre la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, dell’informazione e della comunità scientifica ha correttamente interpretato e contestualizzato «la più complessa vicenda del confine orientale» e della «frontiera adriatica», al fine di concretizzare un approccio di più ampio respiro multidisciplinare. E andando, come accennato, a “compiere” vent’anni tale legge è stata emendata e implementata, prevedendo adesso anche sovvenzioni per i Viaggi del Ricordo nei luoghi delle Foibe e dell’Esodo, un concorso artistico bandito dal Ministero della Cultura con ed un concorso per studenti universitari sul modello del Concorso nazionale 10 Febbraio che ogni anno procede per quantità di partecipanti e qualità di elaborati presentati, costituendo un fiore all’occhiello dell’operato del Tavolo di lavoro Ministero dell’Istruzione e del Merito – Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati.

Su queste basi, l’opera di ricerca e di divulgazione cui si dedica l’associazionismo giuliano-dalmata potrà continuare a svilupparsi e a riscuotere attenzione e sensibilità crescenti, rendendo sempre più ricche le riflessioni e le testimonianze
che caratterizzeranno i futuri Giorni del Ricordo.

Lorenzo Salimbeni