Scritto da «Il Piccolo», 27/05/13
lunedì 27 maggio 2013
POLA – È un libro interamente dedicato all’Istria. Ma, ed è una rarità, non parla delle lacerazioni dell’esodo, bensì di un periodo precedente, quello che va dal 1891 al 1943. Un periodo in cui sono stati avviati profondi sviluppi culturali sul territorio con sostanziali modifiche dei rapporti tra la regione e la città capoluogo: ci sono stati infatti grandi flussi migratori verso Trieste, avviata a diventare una grande città industriale e cambiare sul piano demografico e socioeconomico le realtà contermini, e tali flussi hanno impoverito l’Istria e limitato le sue notevoli potenzialità produttive. Il libro “Istria Europa-Economia e Storia di una regione periferica”, edito dal Circolo di Cultura Istroveneta Istria di Trieste, racconta dunque di questi cambiamenti. A presentarlo il vicepresidente del Circolo Fabio Scropetta visto che il presidente Livio Dorigo ha parlato in qualità di coautore. La più importante indicazione emersa dal volume è che l’Istria ha bisogno che gli stati che ora l’amministrano comincino a programmare la sua economia in modo concertato e armonioso, dopo troppi anni di divisioni causate da una sciagurata politica.
Il secondo autore, Giulio Mellinato, ora ricercatore di Storia economica all’Università di Milano-Bicocca, ha detto che il volume intende proporre una visione diversa dell’Istria, meno legata ai sentimenti e alla ripetizione di alcuni stereotipi storiografici: «Abbiamo voluto proporre fonti nuove anche strane, come gli uffici fiscali o i censimenti, per aprire una prospettiva che dalla lettura del libro porti ad una consapevolezza nuova e diversa. Una visione della complessità attuale che – ha agiunto Mellinato – non è soltanto etnica e politica ma che riguarda anche l’economia e la distribuzione del reddito e del suo uso». Il terzo autore, Biagio Mannino, laureato in Scienze Politiche a Trieste, ha definito l’Istria lo specchio dell’Europa a fronte della sua pluralità di storia, di memorie, di lingue, di dialetti e anche di confini. (p.r.)