Si è svolta a Gorizia la XIX edizione di èStoria, il Festival Internazionale della Storia che è ormai diventato uno degli appuntamenti più prestigiosi del calendario culturale regionale.
Tra i tanti appuntamenti in programma, particolarmente significativa è stata la tavola rotonda “2025: Nova Gorica e Gorizia, Capitale Europea della Cultura. Come valorizzare questa opportunità?” moderata da Luigi Casillo di Sky Tg 24.
È la prima volta che tale riconoscimento viene conferito a due città appartenenti a due Stati differenti ed è stata proprio tale candidatura congiunta a consentire a Nova Gorica di superare la concorrenza delle altre città che si erano fatte avanti per rappresentare la Slovenia. Nata dallo sviluppo del quartiere periferico di Gorizia rientrato nella Jugoslavia con il confine delineato dal Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, Nova Gorica è stata protagonista a partire dall’indipendenza della Slovenia nel 1991 di un processo di collaborazione con Gorizia che ha portato alla nascita di uno dei Gruppi Europei di Cooperazione Transfrontaliera maggiormente virtuosi nell’Unione Europea. Il presidente di questo Gect Paolo Petiziol ha auspicato che l’evento del 2025 dia ulteriore slancio alla vocazione internazionale di un territorio piccolo ma strategico, come si è potuto evincere dal percorso storico del Novecento goriziano che è stato delineato dal Prof. Davide Rossi dell’Università degli Studi di Trieste.
Sono stati i sindaci delle due città, Rodolfo
Ziberna e Samo Turel, a ricordare con orgoglio le tappe salienti della progressiva sinergia che hanno sviluppato e dell’emozionante percorso che ha portato alla designazione europea.
«Si tratterà di una rassegna di forte richiamo turistico – ha specificato Ziberna – per gestire la quale il nostro ambito potrebbe apparire inidoneo, ma abbiamo saputo superare questa difficoltà dando fin dall’inizio un ampio respiro territoriale alla nostra proposta, proprio per dimostrare il ruolo di cerniera che il comprensorio goriziano svolge tra la Slovenia ed il Nordest italiano»
Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, ha confermato la piena adesione del Veneto a tale prospettiva, auspicando in particolare che la Biennale di Venezia dia spazio e visibilità a questo importante appuntamento internazionale.
«Il valore che rende questo percorso speciale e unico è dato dall’insieme – ha detto il direttore de L’Arena e Brescia oggi, Massimo Mamoli – quella visione collettiva che unisce due città, nel solco mitteleuropeo di apertura transnazionale. Un ecosistema virtuoso già acceso nel viaggio iniziato a Brescia-Bergamo capitale italiana della cultura. Un perimetro all’interno del quale una comunità estesa, attraversata dai binari della conoscenza, che si nutre di bellezza e di tecnologia, ma di storia e saperi, gioca il destino comune di un futuro che ha meno confini. Una doppia traiettoria lungo la quale comporre i diversi codici di appartenenza, che nell’incontro sono la forza originale e propulsiva della nostra civiltà».
La tradizione enologica del territorio è stata evidenziata come ulteriore elemento comune da Diego Bernardis, Presidente della V Commissione consiliare della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, con riferimento al Valpollicella da una parte ed al Collio dall’altra: «Il sostegno pubblico a tale evento potrebbe poi accelerare le grandi opere che riguardano i collegamenti tra il Veneto e la nostra regione, con particolare riferimento all’alta velocità ferroviaria ed alla terza corsia della A4. Si tratta di infrastrutture che saranno preziose dopo il 2025, quando questo territorio dovrà di nuovo correre con le proprie gambe e confermare quanto di buono avrà fatto vedere».
Traendo le conclusioni del dibattito, il Prof. Rossi ha specificato che, essendo il punto di forza di Go!2025 immateriale, cioè un patrimonio di identità e di cultura, tale manifestazione potrà dare un respiro europeo alla storia ed alla cultura dell’alto Adriatico. L’ultima battuta della serata al Sindaco Turel: «Nella peggiore delle ipotesi, come dice il mio amico Ziberna, sarà un trionfo!»
Fonte: l’Arena di Verona – 29/05/2023