Il 2022 sarà ricordato ad Albona anche per alcune iniziative realizzate all’estero con lo scopo di promuovere l’opera del noto filosofo e riformatore protestante Mattia Flacio, nato ad Albona nel 1520 e scomparso a Francoforte sul Meno nel 1575. Pure la Città di Albona ha voluto pubblicare sul proprio sito web (www.labin.hr) i particolari riguardo all’inaugurazione di un pannello informativo dedicato all’illustre albonese a Magdeburgo, città in cui Flacio, conosciuto come sostenitore di Martin Lutero, ebbe il suo periodo più fertile. I dettagli sono tratti da un articolo scritto da Domagoj Mari? e pubblicato dal giornale “Vijenac”.
Vi si ricorda che Flacio trascorse la maggior parte della sua vita in Germania, dove conobbe pure Martin Lutero e dove il nome del riformatore protestante albonese sta diventando sempre più noto. Come vi si sottolinea, l’approfondimento e la diffusione delle conoscenze riguardo alla vita e all’opera di Flacio sono al centro delle attività di Luka Ili?, teologo e storico nato a Karlovac, che ha conseguito il suo dottorato di ricerca con una tesi sul tema di Flacio. Ili?, che negli anni scorsi aveva partecipato a diverse edizioni del tradizionale convegno albonese dedicato a Flacio, attualmente lavora come parroco evangelico a Balzheim, nella parte meridionale della Germania. Si deve proprio a lui la collocazione della tabella informativa a Magdeburgo, avvenuta a poche settimane da una conferenza che ha tenuto a Regensburg, un’altra città in cui Flacio operò.
Il pannello a Magdeburgo è bilingue (in tedesco e in inglese) e si aggiunge ad altre due targhe in Germania, che si trovano a Jena e a Wittenberg. In quest’ultima città, l’insegna commemorativa è stata collocata sulla facciata della casa in cui Flacio visse mentre frequentava ancora l’Università. La tabella a Magdeburgo, comunque, contiene più particolari legati a Flacio rispetto alle altre due.
Corrispondenza antica… online
Sempre grazie all’impegno di Ili?, che da anni lavora alla raccolta delle lettere del riformatore protestante, a breve dovrebbe essere pubblicata online una parte della corrispondenza che Flacio intrattenne con diverse persone, che sarà adattata in tedesco moderno. Come spiega Ili?, a Magdeburgo non è stata salvata neanche una delle numerose lettere di Flacio, in primo luogo a causa della Guerra dei Trent’anni, ma troveremo molte delle sue note epistolari in Danimarca, Svizzera, Italia, come pure a Uppsala, in Svezia, perché una parte dell’archivio di Dresda finì in Svezia durante il conflitto menzionato. Ili? è riuscito a trovare pure 40 lettere a Mosca, arrivate da Kaliningrad. “Si può già dire con certezza che, in molte delle sue lettere, Flacio scrisse l’espressione ‘mea dulcissima patria’, riferendosi alla sua terra nell’odierna Croazia, che, ovviamente, non aveva mai dimenticato”, si legge nell’articolo dedicato a Ili? e a Mattia Flacio. Quest’ultimo scrisse circa 300 opere e fu titolare di una delle più importanti biblioteche del 16.esimo secolo, con più di 10mila volumi. Nei suoi 55 anni di vita divenne padre di 18 figli, di cui 12 avuti con la prima moglie e gli altri con la seconda. Secondo Ili?, si pianifica l’allestimento di altri luoghi commemorativi dedicati a Flacio, tra cui uno a Francoforte sul Meno.
Tanja Škopac
Fonte: La Voce del Popolo – 03/01/2023