Ha aperto ufficialmente le porte ieri a Momiano, la Casa dei castelli, un progetto congiunto della Regione istriana e della Città di Buie, realizzato con il sostegno europeo tramite il Programma di collaborazione transfrontaliera Italia – Croazia 2014 – 2020. Avviato nel 2019, l’investimento complessivo ammonta a quasi 7 milioni di kune, di cui 3.5 stanziati dalla Regione, 1,8 dalla Città di Buie e 1.6 provenienti dai fondi europei. L’edificio si sviluppa su 3 piani, nel cui pianoterra, accanto a un info point, sono presentate le antiche famiglie del territorio e i prodotti locali. I piani superiori accolgono invece uno spazio multimediale atto ad accogliere incontri di vario genere e una mostra dedicata a Momiano e alla sua gente.
Numerosi gli ospiti intervenuti alla cerimonia inaugurale, tra cui il direttore dell’Ufficio per la tutela del patrimonio culturale del Ministero della Cultura e dei Media Tomislav Petrinec, il quale ha sottolineato che la Casa dei castelli raggruppa e presenta il ricco patrimonio culturale dell’Istria, complimentandosi con l’assessore regionale alla Cultura e alla Territorialità Vladimir Torbica, per aver riconosciuto la necessità di unire virtualmente tutti i castelli istriani. Un modo per valorizzare il patrimonio storico-culturale, che dà l’opportunità di creare nuovi contenuti in funzione turistica.
“La Casa dei castelli è un ulteriore esempio di come i monumenti culturali possono diventare un importante elemento nello sviluppo delle Città, dei Comuni e delle Regioni, seguendo le nuove tendenze”, ha aggiunto Petrinec, portando pure i saluti del ministro Nina Obuljen Koržinek, impossibilitata a presenziare per malattia e confermando la volontà di sostenere anche in futuro il restauro dei castelli istriani. Presenti all’evento pure il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin e il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul.
Prima del taglio del nastro, il presidente della Regione Boris Mileti? ha rilevato che i castelli sono uno dei simboli dell’Istria, accanto al vino, all’olio d’oliva. “La Regione istriana ha individuato negli antichi castelli un valore aggiunto dell’Istria centrale, potenziali motori di sviluppo. Da qui nasce questo nuovo Centro, che si affianca alla Casa degli affreschi di Draguccio, alla Casa degli scrittori di Pisino, al Centro per la cultura immateriale di Pedena e al Centro mediterraneo di danza di Sanvincenti”, ha rilevato Mileti?, confermando la volontà di uno sviluppo policentrico dell’Istria in ambito culturale.
Fonte: La Voce del Popolo – 23/07/2022